Veneto

CRV - "Valvole killer: incontrate moglie e figlia di Antonio Benvegnù"

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

Sanità - Valvole killer: incontrate presso la sede del Consiglio regionale del Veneto la moglie e la figlia di Antonio Benvegnù

(Arv) Venezia 12 dic. 2017 -    Una delegazione di Consiglieri regionali ha incontrato oggi a Venezia, presso palazzo Ferro Fini, sede dell’Assemblea legislativa veneta, Margherita Sambin, moglie di Antonio Benvegnù, deceduto nel febbraio del 2002 a causa delle cosiddette ‘valvole killer’.La signora Sambin, accompagnata dalla figlia, è stata ricevuta dal Vicepresidente del Consiglio regionale Bruno Pigozzo e dai Consiglieri Massimiliano Barison (Forza Italia), Alessandra Moretti (Partito Democratico), Maurizio Conte (Veneto per l’Autonomia), Piero Ruzzante (Art. 1 - MDP), Manuel Brusco (Movimento 5 Stelle), Giovanna Negro (Il Veneto del Fare), Franco Ferrari (Alessandra Moretti Presidente) e Marino Zorzato (Area Popolare Veneto).“La famiglia - ha spiegato a margine dell’incontro il Vicepresidente del Consiglio Pigozzo - aveva ricevuto un primo risarcimento per la morte di Antonio Benvegnù, al quale venne impiantata 15 anni fa una valvola cardiaca malfunzionante. Di questo primo risarcimento oggi viene chiesta la restituzione perché, a seconda delle sentenze, avrebbero sbagliato interlocutore, che non sarebbe più l’azienda ospedaliera, bensì l’azienda costruttrice delle ‘valvole killer’. Si tratta di una situazione evidentemente assurda che mette in grossa difficoltà la famiglia Benvegnù e le altre che sono nella stessa situazione e che richiede una risposta concreta: crediamo che la Regione del Veneto e il Consiglio regionale se ne debba fare carico e dare subito una risposta risolutiva”.“La vedova Benvegnù e sua figlia - ha ribadito il Capogruppo di Forza Italia Barison - sono molto preoccupate per l’evoluzione di questa vicenda dolorosa ed inspiegabile per chiunque. Noi, in Regione, siamo impegnati per verificare tutte le strade percorribili per risolvere questa situazione ed intendiamo affrontarla per non lasciare nulla di intentato. Abbiamo già elaborato una proposta che è al vaglio dell’ufficio legislativo del Consiglio: ci auguriamo che quanto prima sia verificata la legittimità del percorso scelto. In ogni caso, faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità”.

 

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