Veneto

CRV - Barbisan (LN): "Fonti documentarie ed etimologia concordano:il Tiramisù è trevigiano"

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

Cultura - Barbisan (Lega Nord): "Tutte le fonti documentarie e l'etimologia concordano: il Tiramisù è trevigiano e per questo propongo al Consiglio regionale una Risoluzione ad hoc"

(Arv) Venezia 9 ago. 2017 -      “Per determinare l’autenticità di un’opera d’arte un criterio fondamentale, e immancabile, è quello delle fonti documentarie: ebbene, applicando questo principio imprescindibile, non vi sono dubbi: il Tiramisù è trevigiano”. Il Consigliere regionale Riccardo Barbisan, vicepresidente del Gruppo consiliare della Lega Nord a palazzo Ferro Fini,  ha presentato una Risoluzione dal titolo inequivocabile: “Tiramisù: la paternità è veneta, ma soprattutto della città di Treviso”.  Rispetto alle recenti diatribe Barbisan non ha dubbi: “In letteratura  la prima citazione del Tiramisù è quella di Giuseppe Maffioli e lo stesso Maffioli, ancora nel 1981, indicò nel ristorante ‘Le Beccherie’ di Treviso il luogo natale di questa straordinaria invenzione. A contendere l’ideazione originaria della ricetta delle ‘Beccherie’ vi è l’antesignana ‘Coppa Imperiale’  ideata al Ristorante ‘Al Fogher’ in onore della Regina di Grecia in visita a Treviso negli anni Cinquanta sempre del Novecento, mentre anche l’Accademia della Cucina Italia, e già con Giovanni Capnist, aveva indicato la Marca e Treviso come culla di questo dolce. Se seguiamo i criteri con cui gli storici attribuiscono autenticità ad un’opera d’arte, e il Tiramisù è una invenzione geniale trevigiana  e non vi possono essere dubbi. Del resto tiramesù è  parola chiaramente veneta. La mia Risoluzione – continua  Barbisan – vuole rendere giustizia ad una invenzione geniale che è espressione della creatività e inventiva gastronomica del territorio che è un valore aggiunto non da poco, soprattutto in anni in cui i consumatori sono attenti al legame territoriale, alla stagionalità a quello che chiamiamo chilometro zero. Per questo dico che  il consumatore, quando ordina questo dolce deve essere garantito, deve cioè sapere cosa sta mangiando, quali sono gli ingredienti della ricetta e le sue fasi. Va tutelata l’origine storica, voglio dire, ma anche la genuinità del prodotto e la sua qualità. Senza qualità, del resto, è impensabile dar vita ad una sorta di distretto enogastronomico, che nel trevigiano ha appunto come punte di diamante il Prosecco e appunto, dolce tra i dolci, il Tiramisù. L’ipotesi a cui sta lavorando il Presidente Zaia, quella della certificazione Dop o Igp – conclude Barbisan -  ben riassume la valenza della tutela necessaria non solo verso il consumatore, ma anche per i produttori, i pasticceri e le aziende artigianali del dolce,  e per il territorio che vede così promossa la sua capacità di attrarre visitatori. Un marchio, e la certificazione della ricetta, sono fattori economici, in grado di produrre lavoro e di avere un effetto volano per l’economia locale.  Per questo chiedo che il Consiglio regionale del Veneto riaffermi, come recita il dispositivo della mia risoluzione che il Tiramisù,  come è tradizionalmente inteso,  appartiene unicamente e  inscindibilmente al patrimonio culinario, storico, culturale ed etnografico della Regione del Veneto ed in particolare della Città di Treviso”.

 

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