Veneto

Sociale - Sinigaglia (PD) "A Piove di Sacco un'anziana è costretta da 10 mesi a vivere in ospedale"

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

“Da 10 mesi un’anziana di ottantacinque anni è costretta a restare in ospedale, dove era stata ricoverata per un attacco cardiaco, poiché non dispone di un alloggio. È una situazione allucinante che deve trovare soluzione: da un lato, la famiglia sostiene di non poterla mantenere, mentre il Comune di Piove di Sacco spiega che l’anziana non ha i titoli per essere sostenuta integralmente. Chiedo pertanto alla Regione di intervenire per affrontare e risolvere questo caso che si protrae da troppo tempo”. La denuncia è del consigliere regionale del Partito Democratico Claudio Sinigaglia che ha presentato alla Giunta “una interrogazione a risposta immediata, incentrata sulla lunga permanenza nel reparto di Geriatria dell’Ospedale di Piove di Sacco di una anziana ottantacinquenne, ricoverata lo scorso marzo, ma da mesi ormai completamente ristabilita”. “Dopo poche settimane – informa l’esponente dei Democratici - i medici avevano dato il via libera per le dimissioni, ma, secondo quanto riportato dalla stampa, sembra che l’abitazione della donna sia stata occupata, mentre la figlia si è dichiarata indisponibile ad accoglierla. E così si trova condannata ad un ricovero permanente ingiustificato, pesante dal punto di vista morale e psicologico. Da quanto appreso, la fine di questo calvario appare tutt’altro che vicina: la famiglia sostiene di non riuscire a mantenere l’anziana, il cui ricovero però non può essere integralmente a carico del Comune. Nel frattempo, sono già pervenute ai familiari le ingiunzioni di pagamento, il cui importo è destinato a lievitare, mentre il Tribunale di Padova ha nominato un amministratore di sostegno che curi gli interessi della donna”. “Nonostante questa situazione si protragga ormai da mesi – conclude Claudio Sinigaglia - non c’è stato alcun intervento da parte del sistema socio sanitario della Regione, e già questa è una grave mancanza: una persona che sta bene non può essere costretta a vivere in un luogo di cura. Pertanto, chiedo direttamente al Presidente Zaia di agire prima possibile per risolvere questo caso tanto doloroso quanto assurdo”.

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