Veneto

Pfas - Guarda (AMP): "Regione assista le donne in gravidanza nella prevenzione"

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

“Lo studio della Regione circa gli effetti della contaminazione da Pfas sulla salute materna e neonatale è un contributo prezioso che va approfondito. Per questo dico che il presidente Zaia deve avviare, in coordinamento con il Ministero della Sanità e l’Istituto Superiore di Sanità, un lavoro di verifica, confronto ed approfondimento dei dati emersi con questo focus. E contemporaneamente promuovere, tramite le strutture sanitarie del Veneto, una campagna informativa che fornisca alle donne in gravidanza consigli ed indicazioni sugli accorgimenti da adottare in via preventiva per limitare gli effetti dannosi dei Pfas segnalati dallo stesso studio”. Questi gli impegni contenuti in una mozione che vede come prima firmataria la consigliera regionale Cristina Guarda (AMP) e che è stata sottoscritta dai consiglieri del PD Fracasso, Ruzzante, Pigozzo, Azzalin, Zanoni, Salemi, Zottis, Moretti e Sinigaglia. “Tutto questo a seguito dei risultati dello ‘Studio sugli esiti materni e neonatali in relazione alla contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche (Pfas)’, a cura del Registro Nascita – Coordinamento Malattie Rare della Regione Veneto. Il rapporto evidenzia in particolare l’incremento della pre-eclampsia, del diabete gestazionale, dei nati con peso molto basso alla nascita, dei nati SGA e di alcune malformazioni maggiori, tra cui anomalie del sistema nervoso, del sistema circolatorio e cromosomiche” si legge in una nota diffusa dalla Guarda. “Siamo di fronte ad indicazioni importanti ma che da sole non sono esaustive – spiega la consigliera regionale di opposizione - E’ dovere della Regione garantire alla cittadinanza un livello massimo di trasparenza e completezza delle informazioni sanitarie. Questo va fatto sia attraverso la stretta collaborazione con il ministero, sia fornendo alla cittadinanza maggiormente interessata dal rischio Pfas un flusso esauriente di consigli ed indicazioni. Una campagna informativa per le donne in gravidanza è in questo senso urgente, sulla scia di quanto avviene in Germania dove, ad esempio, il ministero per la salute – conclude la Guarda - raccomanda che l'acqua potabile contenente una concentrazione combinata di PFOA e PFOS superiore a 500 ng/litro non sia utilizzata per alimentare i bambini”. 

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