Sicilia

Ministero della pace per prevenire i conflitti, ANCI Sicilia: “Servono coesione e diplomazia”

SiciliaPress (ANCI)

“Ogni guerra provoca danni all’uomo, all’ambiente e all’economia mondiale. La nascita del Ministero della pace in ogni Paese potrebbe rappresentare il primo passo per affrontare tutti i gravissimi effetti dei conflitti armati, che, oltre alle perdite umane, impongono ulteriori ed altrettanto gravi costi da sostenere a breve e lungo termine.

I conflitti armati provocano danni diretti all’ambiente e all’economia mondiali e nessuno di noi può sentirsi esente dall’affrontare le conseguenze, umane, sociali ed economiche, che sono, purtroppo, sotto gli occhi di tutti.

L’impatto della guerra in Ucraina sui prezzi delle materie prime continua, infatti,  ad essere intenso e diffuso con gravissime ripercussioni anche nei nostri territori.   Il vertiginoso aumento dei costi dell’energia ha messo  in gravi difficoltà i cittadini e  i comuni siciliani  che già da tempo vivono una condizione di crisi finanziaria strutturale con effetti gravissimi sull’economia locale e sulla qualità di vita  di intere comunità”. Ha dichiarato Paolo Amenta, presidente di ANCI Sicilia, intervenendo stamattina al convegno dal titolo “ Ministero della Pace. La nonviolenza: stile di una politica per la pace"  promosso e patrocinato dall’ARS  insieme alla Presidenza della Regione e svoltosi presso la Sala Piersanti Mattarella di Palazzo dei Normanni.

 

“Il ruolo  del ‘Ministero della Pace’ come istituzione governativa dedicata alla promozione della pace e alla prevenzione dei conflitti,  rappresenterebbe, unificandole, tutte le componenti del mondo associativo e avrebbe  l’importantissimo compito di individuare e analizzare  tutte le criticità,  utilizzando la diplomazia, l'educazione e l'azione sociale per disinnescare le situazioni più a rischio.  L’unità, la coesione e l’impegno civico di ognuno possono rappresentare il primo tassello per la costruzione della pace”.

Erano presenti all’incontro, fra gli altri,  l’on.le Cristina Ciminnisi, l’on.le Nuccio Di Paola, vice presidente vicario ARS e mons. Antonio Raspanti, presidente Conferenza Episcopale Siciliana.

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