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Dott.ssa Fiammetta Inga: “Oggi la psichiatria non è più stigma”.

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La dottoressa Fiammetta Inga psichiatra e psicoterapeuta si occupa dell’analisi e del trattamento di disturbi psichici e disturbi psicosomatici . Dotata di grande esperienza, passione per il proprio lavoro e sensibilità, la dottoressa è in grado di indirizzare i propri pazienti verso le soluzioni più adeguate, capaci di restituire pace e serenità. Presso il suo studio sito in  Via Firenze, 18 ad Aci Castello (CT)  si occupa sia degli aspetti più tradizionali della psichiatria, come il trattamento di disturbi psicosomatici, attacchi di panico e disturbi alimentari, sia di tematiche specialistiche, come la psicoterapia cognitiva e la psicopatologia lavorativa, senza dimenticare l’interesse verso la psichiatria forense. 

Collabora inoltre con l’Associazione Matrimonialisti Italiani per questioni legate a divorzi, separazioni, adozioni, stalking e mobbing familiare

Percorsi personalizzati di psicoterapia individuale, di coppia e familiare, oppure indirizzata verso adolescenti e bambini in età scolare con problemi comportamentali o familiari. L’assistenza psichiatrica e psicologico-forense si accompagna ai delicati colloqui di supporto nei casi di separazioni, divorzi, adozioni, stalking, mobbing familiare e lavorativo. Le problematiche trattate, dunque, sono le più diverse, e investono un largo panorama di disturbi, fobie e assistenze a cui possono incorrere i pazienti: ansia, attacchi di panico, fobie, disturbi dell'umore, disturbi psicosomatici, depressione, disturbi del comportamento alimentare, disturbo ossessivo- compulsivo, depressione post-partum, problematiche adolescenziali, problematiche scolastiche e lavorative, sostegno alla genitorialità, terapia di coppia, terapia familiare.

Dottoressa Inga , la Psichiatria viene ancora considerata stregoneria?

La psichiatria è una scienza medica antichissima ed estremamente nuova. Una scienza medica che ha compiuto passi di gigante in questi anni ed in quanto tale ci si deve approcciare come conviene alla cosiddetta società 2.0, così come ci piace definirla. Oggi la psichiatria non è più stigma, non è più stregoneria, non è più maledizione. Si occupa di malattie che vanno affrontate con la stessa dignità delle altre patologie organiche. Si tratta di malattie che insorgono quando si incrina il normale funzionamento emotivo di un individuo e che hanno una gradualità sintomatologica, ma anche malattie che possono essere curate a tempo debito, prima che degenerino. Con tecniche terapeutiche molto innovative, parliamo dei nuovi farmaci ad esempio, non sono più gli psicofarmaci storici o di cinematografica memoria. Oggi abbiamo a disposizione delle molecole gestibili e facilmente maneggevoli alle quali va aggiunto  il grande contributo psicoterapeutico. La psicoterapia ci consente oggi di formulare dei trattamenti integrati per il paziente che uniscano il contenimento farmacologico del sintomo con un lavoro profondo di conoscenza su se stessi per capire dove è nato il gap. Dove è nato il nodo che fa scaturire la sintomatologia psichiatrica.

In questo ambito ci sono i disturbi di somatizzazione , si possono trattare in maniera adeguata?

I disturbi di somatizzazione sono dei disturbi psichiatrici che la persona percepisce a livello corporeo. Quindi prima ancora di vivere il disagio emotivo, chi ne è effetto lo manifesta attraverso un sintomo. Sintomo che può interessare qualsiasi distretto corporeo, sia quello encefalico, a quello gastroenterico che quello articolare. Il primo approccio dei disturbi di somatizzazione, passa attraverso il medico di base, che 9 volte su 10 prescrive tutta una serie di controlli ed indagini diagnostiche che danno un risultato negativo, cioè un risultato nullo. Da lì si capisce che l’origine di questi disturbi vari, vaghi a volte circostanziali è puramente emotiva. Lì subentriamo noi, lì è necessario chiedere aiuto al tecnico, allo specialista per individuare il tipo di disturbo e qui grazie anche alla psicoterapia per capire introspettivamente l’origine di questo disagio. Ci troviamo pertanto davanti ad un disturbo che diventa puramente psichico,  e che può manifestarsi attraverso una sintomatologia ansiosa o depressiva che diventa una sorta di “linea guida”. Pertanto ci è possibile da un lato tamponare il sintomo, dall’altro lato guidare la persona alla scoperta di se stesso.

Dottoressa a chi pensa ancora che i disturbi della mente debbano essere nascosti Lei cosa risponde?

Rispondo citando  Seneca: “ E’ l’animo che deve cambiare non il cielo sotto cui vivi”.

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