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Prolasso di retto, utero e vescica: causano emorroidi, stipsi, incontinenza urinaria

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IL PROLASSO DELL’UTERO: LA TECNICA CHE LO SALVA

Video intervista

Il Prof. Antonio Longo, siciliano, dopo avere lasciato l’università di Palermo, è stato chiamato, per chiara fama, a Vienna, dove ha diretto per diciotto anni il Centro Europeo di colonproctologia e patologie pelviche. È tornato in Italia come primario consulente all’HUMANITAS GAVAZZENI di Bergamo, ma opera anche in altre città Contatti . Straordinario studioso e ricercatore lo incontriamo nel Suo studio stracolmo di targhe e attestati di riconoscimento da tutto il mondo, ma è anche presidente onorario della Società Italiana di Colonproctologia.

Tutti i soggetti hanno le emorroidi – spiega il dottore Longo, per far capire le motivazioni che lo hanno spinto a creare la sua nuova tecnica chirurgica – che sono tre piccoli cuscinetti iper vascolarizzati all’interno del canale anale. Essi hanno l’importante funzione di perfezionare la continenza anale. La patologia inizia quando le emorroidi fuoriescono all’esterno. Il fenomeno è chiamato prolasso emorroidario. Inizialmente le emorroidi fuoriescono e rientrano spontaneamente, successivamente per rientrare devono essere spinte manualmente dal paziente. Nel grado più elevato restano sempre all’esterno ed anche se riposizionate fuoriescono spontaneamente. È un fastidio che interessa circa 4 italiani su 10. I sintomi sono molto variabili, il più frequente è il sanguinamento che può anche portare anemia. Il dolore è una complicanza, il più delle volte derivante da una trombosi con strangolamento esterno ed edema. Questa complicanza impedisce che le emorroidi possano rientrare e causa intenso dolore per alcuni giorni.

 Sono molto frequenti i casi di emorroidi associate a ragadi anali, che sono ferite del canale anale, che causano intenso bruciore, dopo l’evacuazione, per alcune ore. Un altro sintomo, tipico degli stadi avanzati è il cosiddetto ano umido, è la perdita di muco che porta bruciore, prurito e difficoltà nell’igiene del paziente. Tradizionalmente le emorroidi vengono “curate”, asportandole, con tecniche che inevitabilmente comportano atroce dolore per settimane. Questo perché l’anoderma è la regione più innervata del corpo. Personalmente considero una tortura questi interventi. La osservazione del dottore Antonio Longo è stata che quando le emorroidi fuoriescono dal canale anale, è perché sono spinte all’esterno da un prolasso rettale, che è una discesa del retto verso il basso che tende ad uscire all’esterno.

Questo stesso prolasso spesso causa una ostruzione al passaggio delle feci, in pratica una stitichezza. Abbiamo quindi finalmente spiegato perché molto spesso si dice che le emorroidi sono causate dalla stitichezza. Intervista - Cura della stipsi ; Intervista - Curare le emorroidi  ; Intervista - Curare le emorroidi 2° parte ; Intervista - I tormenti di colon, retto, ano. 

 In pratica il prolasso rettale, che spesso nelle donne si dilata formando un rettocele, forma un “tappo” davanti al canale anale che induce i pazienti ad uno sforzo maggiore, spesso inefficace, per cui i pazienti ricorrono all’estrazione digitale delle feci, a clisteri, ecc… Lo svuotamento rettale non è mai completo, per cui, le feci residue, fermentano e formano gas causando meteorismo e pseudo-diarrea. A questi pazienti spesso viene posta diagnosi di “colon irritabile”, termine privo di significato scientifico, mai definito in maniera razionale. A questi pazienti vengono prescritti lassativi di ogni genere e vengono sottaciuti i gravi danni che, se assunti costantemente, comportano: perdita di importanti sali minerali, disidratazione, melanosi colica, astenia, depressione, ecc… Il prolasso rettale interno ed il rettocele sono la causa di oltre il 90% di stipsi, pertanto consiglio ai pazienti che soffrono di tale patologia di consultare un colonproctologo e di eseguire una Rx defecografia per accertare se hanno un prolasso rettale interno. Ma sappiamo che ci sono pazienti che soffrono di stitichezza perché hanno il dolicocolon. Anche questa è una gigantesca sciocchezza! Non esiste nessuna correlazione tra stitichezza e lunghezza del colon, tanti pazienti con colon lunghissimo che non soffrono di stipsi e viceversa. L’intervento per dolicocolon è stato messo sotto accusa in America, anche grazie a dei miei studi, mentre in Italia alcuni chirurghi continuano a menomare i pazienti senza risolvere il problema. Mi assumo la piena responsabilità di quello che dico. Anche il transito rallentato è una invenzione medica per vendere i lassativi. Il tempo di transito cambia giornalmente e quindi non può essere assunto come valore fisso. Inoltre nei pazienti che hanno le feci bloccate nel retto-sigma il transito rallenta perché il retto pieno invia un segnale al cervello che da il comando di rallentare transito per non distendere troppo il retto ed il sigma. Eliminato il prolasso il transito riprende normalmente come abbiamo dimostrato con importanti studi a Vienna Intervista - Cura chirurgica della stipsi ; Intervista - Cura chirurgica della stispi 2° parte ; Intervista - Emorroidi e stipsi : due problemi e un'unica soluzione.

 La stitichezza, oltre che al prolasso può essere dovuta ad una ipotonia dell’intestino a causa di alcune patologie, per esempio il morbo di Parkinson, o per l’assunzione di alcuni farmaci. In questi casi non solo rallenta il transito ma il colon si distende abnormemente. Un’altra patologia che può causare la stipsi è il mancato rilasciamento degli sfinteri anali che sono più contratti del normale, è questa la cosiddetta dissinergia pelvica che è causata da ansia e stress psichico.                                                                

Lei in pratica sconsacra tutto, come arriva a certe affermazioni?

Io ho l’abitudine di non credere a tutto quello che non è scientificamente dimostrato ed ai luoghi comuni. Le mie affermazioni sono il frutto di centinaia di dissezioni di cadaveri, di decine di migliaia di esami radiologici, ultrasuonografie e studi clinici su migliaia di pazienti effettuati con la mia fantastica equipe di Vienna nel Centro Europeo di colonproctologia e patologie pelviche. Questo mio modo di esprimere senza ipocrisia il mio pensiero mi ha regalato tanti fans in tutto il mondo e, purtroppo, anche la lotta feroce di alcuni colleghi e case farmaceutiche che hanno cercato, senza successo, di isolarmi. Sappiamo che la tecnica da Lei proposta per le emorroidi è la prolassectomia del retto con PPH.

Dunque se il prolasso delle emorroidi e la ostruita defecazione sono dovute al prolasso interno del retto, con un unico intervento risolve entrambi i problemi?

Esatto, ma bisogna precisare che vi sono pazienti con prolasso emorroidario che non soffrono di stitichezza e pazienti con stipsi che non soffrono di prolasso emorroidario. Inoltre il prolasso rettale interno, spesso associato al rettocele è di diversa entità. Quando, raramente, prolassa la sola mucosa è sufficiente la Stapled Anopexy con uno stapler chiamato PPH che è uno strumento che attraverso l’ano, quindi senza incisioni cutanee, asporta il prolasso e contemporaneamente fa la sutura con clips di titanio che verranno espulse o inglobate. Se invece il prolasso è voluminoso devono essere usate due PPH o un altro strumento chiamato Transtar. Voglio sottolineare che entrambi gli interventi curano la causa delle patologie. Se noi asportiamo le emorroidi o diamo lassativi curiamo gli effetti ma non la causa che li determina. Per tale motivo queste mie tecniche sono considerate le più razionali.

Per quale motivo non dice che la PPH e la TRANSTAR sono strumenti brevettati da Lei e costruiti da una grandissima azienda americana?

Per la semplice ragione che ai pazienti non interessa. Comunque se ci tiene a saperlo ho brevettato 18 strumenti chirurgici.

Ritornando alle emorroidi, un’altra tecnica proposta è la legatura delle arterie emorroidarie con doppler che elimina l’iperafflusso di sangue, dicono che sia efficace, che ne pensa?

La tecnica è stata inventata da un giapponese, Morinaga, ha dato così pessimi risultati che è stata abbandonata. Successivamente è stata ripresa facendo delle legature multiple e continue nel tentativo di fissare il prolasso rettale. L’iperafflusso di sangue nelle emorroidi è fisiologico e serve a rendere le emorroidi utili a perfezionare la continenza anale, pertanto tutti abbiamo l’iperafflusso emorroidario. L’intervento ha moltissime recidive, tranne nei casi in cui si poteva evitare l’intervento, è doloroso perché provoca rigonfiamento e spesso trombosi emorroidaria. Tutti dati che vengono sottaciuti per contrabbandare la tecnica come indolore. Le tecniche da me proposte sono certamente le meno dolorose e l’incidenza di complicanze è bassissima.

Ma i pazienti come fanno a scegliere le tecniche ed i chirurghi migliori? Cosa suggerisce?

Purtroppo con la pessima abitudine di informarsi via internet e sui social, ogni chirurgo ed ogni tecnica può essere spacciata come la panacea. I social spesso sono usati dagli stessi medici e collaboratori per pubblicizzare o denigrare le tecniche più impegnative o meno redditizie per il medico. I pazienti devono informarsi sul curriculum deli chirurghi ed affidarsi a chirurghi bravi e scrupolosi.

Recentemente Lei ha proposto la tecnica POPS per il prolasso di vescica e utero, ci dice brevemente di cosa si tratta?

È difficile spiegarlo in poche parole. Si tratta di una tecnica laparoscopica che riposiziona la vescica e l’utero senza asportarlo. Intervista - Il prolasso degli organi pelvici ;  Intervista - Prolasso pelvico: chirurgia salva utero ;  Intervista : Il prolasso di utero, vescica e retto .

Questo perché l’utero prolassato è spesso sano e va risparmiato. Non menomare psicologicamente le donne e la loro sessualità è il principio che ho seguito. I risultati sono eccellenti e spero avremo la possibilità di parlarne in altra occasione con più dettagli.       

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