Puglia

Comune di Foggia - Liceo Volta, al via gli incontri in preparazione del XXV Congresso di Filosofia

ANCI Puglia

“Hannah Arendt e la banalità del male” è il titolo del primo incontro organizzato dal Liceo Scientifico “A.Volta” di Foggia, che rientra tra le iniziative in preparazione del XXV Congresso Mondiale di Filosofia. L'evento è svolto in collaborazione con l’Arcidiocesi di Foggia-Bovino, l’Università degli Studi di Foggia e l’Associazione Grimm.

Il convegno, rivolto alle studentesse e agli studenti del Liceo scientifico Volta, si terrà martedì 8 novembre 2022, nell’Auditorium di istituto, dalle ore 11.20 alle ore 13.20.
Dopo i saluti della Dirigente Scolastica, Gabriella Grilli, e l’introduzione di Francesca De Luca, docente di filosofia del Liceo, dialogheranno sul tema Alessandra Beccarisi, docente dell’Università di Foggia, Myrtha Ehlert, presidente dell’Associazione italo-tedesca Grimm, e Piero Paciello direttore del quotidiano
“L’Attacco”.

Nel 1961 Hannah Arendt come inviata del New Yorker seguì, a Gerusalemme, il processo al funzionario e militare nazista Otto Adolf Eichmann. La filosofa assiste al dibattimento in aula e negli articoli scritti per il giornale sviscera i problemi morali, politici e giuridici che stanno dietro al “caso” Eichmann.

Il libro “La banalità del male” è il risultato di uno studio profondo della Arendt su questa vicenda. Il Male che Eichmann incarna appare alla scritttrice tedesca “banale” perché i carnefici, in assenza di consapevolezza, non sono altro che grigi e mediocri burocrati; tuttavia, è proprio questo che li rende terribili.
I gerarchi nazisti, insomma, non hanno la “grandezza” dei demoni: sono solo dei tecnici. Questa riflessione spaventa perchè, in quest’ottica, chiunque potrebbe finire per diventare cieco servitore del Male.
“Aprire oggi il dibattito su un testo che ha fatto tanto discutere - ha spiegato la Dirigente Grilli - significa porre al centro della riflessione il pensiero critico e, per le nostre ragazze e i nostri ragazzi, è fondamentale l'apprendimento di questa abilità, perchè riguarda il "come pensare"; piuttosto che "cosa pensare".

Quando l’uomo non vede più la distinzione fra realtà e finzione, fra vero e falso, fra bene e male vuol dire
che ha smarrito il pensiero critico, che ha rinunciato ad interrogarsi. Invece, attraverso una sorta di vigilanza interiore, è possibile inserire di nuovo l’uomo in un orizzonte etico, unico antidoto contro la malvagità”.

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