Liguria

Storia e futuro dell’industria cantieristica in un convegno a Palazzo Tursi

Comune di Genova

Nella salone di rappresentanza di Palazzo Tursi, oggi l'incontro Il Baglio maestro, storia e futuro dell’industria cantieristicae navalmeccanica dell’area ligure-tirrenica, un momento di confronto organizzato dalla Marina Militare.

Il convegno, con la collaborazione di Comune di Genova e Università di Genova, si inserisce in un percorso culturale di sensibilizzazione sull'economia del mare, importante per l'insieme delle risorse produttive e per le attività lavorative italiane.

I lavori iniziati con il discorso di apertura del capo di Stato Maggiore della Marina, Enrico Credendino, e i saluti istituzionali del sindaco di Genova, Marco Bucci, del presidente di Regione Liguria, Giovanni Toti, e del rettore dell’Università di Genova, Federico Delfino sono stati dedicati all’analisi e allo studio di quanto la cantieristica e, più in generale, l’industria navalmeccanica possano essere considerati elementi trainanti per lo sviluppo e il rilancio del Paese e dell’area in cui alta è la concentrazione della produzione navalmeccanica.

I lavori della giornata sono articolati in tre panel, a partire alle ore 10 e con una sessione pomeridiana, focalizzati su Liguria, mare e innovazione tecnico scientifica, Industria navalmeccanica,indotto ed economia marittima e Industria navalmeccanica e sfide future: tra sviluppo tecnologico e sostenibilità ambientale con la partecipazione di docenti e professionisti del settore e un folto pubblico di operatori del settore e studenti universitari.

L'incontro è stato preceduto, con cadenza trimestrale da altri convegni nelle città portuali di Livorno, Venezia e Taranto, ed è dedicato all'approfondimento del tema della cantieristica navale e degli sviluppi tecnologici e sostenibili dell'industria legata al mare.

Una giornata di studi alla riscoperta della storia, anche medievale di Genova, che è fatta di un secolare know how e di una fiorente economia generati dallo sfruttamento del mare con le ricadute sui traffici mercantili e sull'indotto manifatturiero, sulle infrastrutture portuali che sono parti essenziali per la crescita produttiva nazionale.

In un momento di adeguamento tecnologico e transizione ecologica è auspicabile focalizzare le future potenzialità nel breve e medio periodo della blue economy, incentrata anche su porti, industria e cantieri navali.

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