Liguria

GeMUN 2020, Genova ospita l'Onu dei ragazzi

Comune di Genova

Cinquecento studenti fra i 14 e i 26 anni, venti scuole provenienti da Italia (Genova, Milano, Roma), Bahrain, Germania, Giordania, Israele e Turchia di nuovo insieme a Genova per tre giorni di conferenze sulle tematiche che riguardano i problemi del nostro pianeta.

Sono questi i numeri principali della diciassettesima edizione di GeMUN (Genoa Model of United Nations), la simulazione di un'assemblea generale delle Nazioni Unite che da oggi a sabato 22 febbraio animerà diversi punti della città fra cui Palazzo Ducale, Camera di Commercio, Palazzo Rosso, Palazzo Doria-Spinola e piazza Matteotti. Tema di quest’anno è “Beyond Borders. Towards 2030”, ossia come superare i confini, fisici e metaforici, facendo il punto della situazione da qui a dieci anni dall’Agenda Onu del 2030. La questione verrà affrontata in sette diversi comitati tramite topics che tratteranno degli argomenti più disparati: dalla radicalizzazione alle microplastiche negli oceani.

L’evento, organizzato dal liceo linguistico internazionale Grazia Deledda, si svolge in collaborazione con il Comune di Genova, Regione Liguria e la facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Genova.

Alla cerimonia di apertura, ospitata nel salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale, il sindaco Marco Bucci ha dichiarato: «I ragazzi nell’arco di queste tre giornate avranno l’incarico di rappresentare una nazione o un'organizzazione, rigorosamente diversa dall’originaria, immedesimandosi completamente nella politica di quel paese per arrivare a produrre, attraverso un dibattito, delle “resolutions” propositive. GeMUN rappresenta dunque un’opportunità per gli studenti di analizzare in maniera critica ciò che li circonda, cercando di risolverne i problemi. Questa conferenza permette a tutti coloro che vi partecipano di capire la potenza e l’importanza della cooperazione internazionale, strumento necessario per il miglioramento della società globale».

Il motto di GeMUN è "We analyse, we care, we create", letteralmente "Analizziamo, ci interessiamo, creiamo" e grazie a questi principi gli studenti coinvolti hanno l’occasione di affrontare criticità facendo proposte, prendendo posizioni, dibattendo e negoziando per cercare soluzioni comuni.

All'affollata inaugurazione di questo pomeriggio sono intervenute la portavoce di Unhcr Carlotta Sami e Silvia Barbaro, ricercatrice di Helpcode Italia Onlus nell’ambito del progetto “Donne e Giovani per la pace in Tunisia” cofinanziato dalla Delegazione UE in Tunisia. È proprio a questa iniziativa, nata per promuovere il potenziamento socio-economico delle donne, l’equità di genere e la valorizzazione del ruolo che donne e giovani possono avere contro la radicalizzazione e l’estremismo violento, che quest’anno verranno destinati i fondi ricavati durante il GeMUN.

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