Industry 4.0

Food Trailer: rimorchi per lo Street Food un business in ascesa

TREERRE S.r.l.

In Italia, lo street food vale 19 milioni di euro, secondo i dati rilasciati dalla Camera di Commercio di Milano, Lodi e Monza Brianza. Sono tante le aziende che scelgono di investire nel business del cibo di strada, magari in sella all'ultimo e più trendy degli “store” del momento: il food trailer.

Il rimorchio per street food rappresenta la soluzione ideale, più versatile e flessibile per chi vuole entrare nel settore, così da essere sempre presente lì dove c'è l'azione: dall'evento pop al centro storico affollato di turisti, fino ad arrivare alle classiche sagre ed eventi enogastronomici.

Questi furgoni per street food sono dei veri e propri negozi mobili, realizzati su ruote, ma perfettamente attrezzati per chi, all'interno, necessita di spazi pratici per cucinare, servire e vendere i propri prodotti.

La società Treerre Street Food Business si occupa da anni della realizzazione, dell'allestimento e vendita dei rimorchi da street food di alta qualità, definendo un'identità commerciale innovativa che attira l'attenzione degli avventori e pubblicizza il prodotto anche quando il food trailer è chiuso.

Il tutto è possibile grazie ad un lavoro in tandem, che vede coinvolti ingegneri meccanici, progettisti, architetti e designer, che sanno dare forma a roulotte, autonegozi e caravan food truck per lo street food realizzando dei prodotti capaci di essere funzionali ed accattivanti, al tempo stesso.

I numeri dello street food in Italia

La Campania e l'Emilia Romagna sono le regioni dove lo street food ha un maggior peso: vale oltre 3 milioni di euro. D'altronde, ciò non sorprende, se si pensa alle infinite proposte di cibo da strada che fanno parte della tradizione locale.

A ruota, seguono Lazio, Sicilia e Lombardia, dove il settore fattura oltre 2 milioni di euro.

Se, invece, analizziamo il numero di imprese nel settore (dati 2019), vediamo che è la città di Roma ad essere la regina dello street food, con ben 199 attività. Seguono Milano con 194 e Lecce con 133. Poi Torino, Napoli, Catania e Bari.

Molto interessante è il fatto che siano i giovani i primi imprenditori del settore (21%), sintomo evidente del fatto che c'è una spiccata attenzione verso il mondo dello street food da parte delle nuove generazioni, che lo vedono come un investimento dove c'è spazio di “manovra”, in termini di crescita e di successo. Stesso discorso per gli imprenditori nati all'estero, che fanno rilevare una presenza che si attesta attorno al 12%.

Altro dato notevole è quello che riguarda l'imprenditoria femminile: un'attività su quattro è rosa, circa il 28% del totale, ponendosi come protagoniste a Crotone (75%), a Ravenna (57%) e a Benevento (56%), abbracciando una corposa area che va dal Centro al Sud Italia.

Indubbiamente, il settore è in forte crescita, sia per ciò che concerne la ristorazione tipica e tradizionale, sia per quanto riguarda le contaminazioni esotiche, quest'ultimo un ambito che attira in particolar modo i più giovani, ponendosi come una moda che si diffonde anche (e soprattutto) attraverso i social.

In questo frangente si pone altresì l'attrattiva innegabile dei food trailer, che divengono protagonisti al pari delle varie pietanze proposte, inserite nel classico quadro digitale dei selfie che riecheggia da una parte all'altra del tam tam 2.0.

Un caso mediatico, di moda, se vogliamo, ma di sicuro appeal per gli avventori; di estrema funzionalità e brand identity per gli imprenditori del settore.

Per contatti:

Sito web: www.streetfoodbusiness.com

Email: info@streetfoodbusiness.com

 

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