Economia

Legge di Bilancio e sigarette elettroniche, le richieste di Svapoweb

Optimamente

A porsi questo dubbio è anche Arcangelo Bove, presidente di Unasweb, papà della rete Svapoweb e considerato il pioniere della sigaretta elettronica nel nostro Paese.

Le preoccupazioni di Arcangelo Bove

Come si può leggere cliccando su https://www.svapomagazine.it/bove-tasse-vaping-vogliamo-svolta-da-prossima-legge-di-bilancio/, Bove ha fatto notare che ogni volta che si approccia la fine dell’anno, e con essa l’approvazione della Legge di Bilancio, il settore del vaping si deve preoccupare di quello che il governo italiano potrebbe decidere, in riferimento ovviamente alla possibilità che le accise vengano aumentate. Si tratta di una situazione che penalizza tutti i lavoratori, perché la preoccupazione si ripete puntuale tutti gli anni. È come ritrovarsi a sfogliare una margherita senza sapere come finirà, ma soprattutto si tratta di una spada di Damocle che incombe sul capo di imprenditori, dipendenti e famiglie. Secondo il padre di Svapoweb, il legislatore lo scorso anno ha fatto ciò che di peggio non si poteva, con l’introduzione dei famosi aumenti a scalare per un picco previsto per il 1° gennaio del 2023.

Che cosa è cambiato nel frattempo

Ma, come è stato sempre fatto notare dall’imprenditore sannita, in questo arco di tempo sono sopravvenute due circostanze di non poco conto. Per esempio l’introduzione, da parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, della nota tabellonistica che deve essere esposta al di fuori dei punti vendita, in modo che essa possa rendere riconoscibili gli esercizi del settore. Si tratta di una circostanza apprezzabile, perché è la prima volta che i punti vendita con sigarette elettroniche hanno la possibilità di mostrare un segno dello Stato. Inoltre, il nuovo decreto del governo di questa estate ha congelato, fino alla fine del 2021, gli effetti di ciò che era stato deciso alla fine dello scorso anno.

Spiragli di luce per il settore

Sono due segnali che possono essere considerati a tutti gli effetti incoraggianti; per questo Bove si aspetta che le politiche statali si inseriscano sulla stessa scia e che possa essere avviato un percorso che non metta a repentaglio il settore. Come dire: lo Stato ha inviato dei segnali ben precisi e avrebbe poco senso se a questo punto venisse compiuto un passo indietro. Insomma, l’attesa del mondo del vaping è per un intervento da parte del legislatore che vada oltre le decisioni contenute nell’ultimo Bilancio e le annulli. Qualora ciò non dovesse accadere, gli operatori si ritroveranno a fare i conti – anche in senso letterale – con un pesante rincaro. Ma ciò che più darebbe fastidio sarebbe la certezza di una mancanza di programmazione relativa al mondo delle sigarette elettroniche, quasi che si procedesse a tentoni.

La protesta del vaping

Nello stesso articolo di SvapoMagazine, la protesta di Bove si fa chiara e perentoria: sarebbe un grave errore considerare il vaping come un bancomat per altri settori, e magari come un modo per ottenere denaro destinato ad ambiti molto diversi. In una fase economica di ripartenza, le imprese devono essere spinte, e non invece appesantite per colpa di altri rincari. In più, chi lavora nel mondo del vaping pretende fiducia da un lato e dignità dall’altro. Bove promette che non reciterà il ruolo di vittima sacrificale, e neppure ha intenzione di rimanere in silenzio come spettatore.

Scopri di più su SvapoWeb

SvapoWeb è un’azienda che ha visto la luce quasi 10 anni fa, nel settembre del 2012. Al tempo Bove era solo uno studente di giurisprudenza, ma ebbe già la giusta intuizione di registrare il marchio. nel giro di pochi anni, sarebbe diventato uno degli imprenditori di maggior rilievo nel settore del vaping. Oggi SvapoWeb è leader nel nostro Paese nel campo delle sigarette elettroniche, e dopo un’esperienza all’estero l’azienda ha sede in Italia dal 2016. Oltre allo store virtuale, in tutta Italia ci sono anche negozi fisici, in modo da assecondare tutte le esigenze della clientela.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it