Economia

I progressi tecnologici del mondo dello spettacolo durante il COVID-19

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Sin dai primi giorni di emergenza mondiale da Covid- 19 i governi hanno legiferato la chiusura di cinema, teatri, luoghi di intrattenimento dal vivo e parchi a tema, come prioritaria nella lista delle restrizioni sociali. La situazione non è migliorata molto nel periodo cosiddetto “di Fase 2”, ovvero quando l’emergenza sembrava sotto controllo e un graduale ritorno alla normalità si paventava all’orizzonte. Proprio in questa fase, infatti, le platee sono state riaperte con una importante riduzione del numero di persone ammissibili in sala, un numero alle volte così inconsistente da rendere quasi impossibile la messa in scena degli spettacoli e coloro i quali potevano restare aperti si sono ritrovati di fatto con pochi o nessuno spettatore.

Attualmente, quando la Fase 3 sembra coincidere perfettamente con la prima ondata pandemica, e non ci sono date di riapertura programmate, ogni settore si è reso conto che questo è un periodo considerevolmente più lungo di triage di contemplazione della nuova normalità, continuità pragmatica e arte del reinventarsi per riscrivere nuovi capitoli professionali.

 

Una nuova normalità richiede resilienza e capacità di reinventarsi

 

Per fortuna la risposta a questa interruzione degli spettacoli, atta a tenere le persone confinate a casa, volontariamente o per decreto, è stata quasi di sfida esistenziale per il mondo dell’intrattenimento. Ma sfruttando la tecnologia e tutti i progressi che essa ha fatto nel mondo dello spettacolo dal vivo, “the show must go on!”.

Inizialmente il ricorso massivo ai social network, con gli artisti stessi che cercavano di alternarsi in dirette, collaborazioni da remoto e incursioni nei canali dei colleghi performer, è stato il primo approccio, quello di pancia. Man mano abbiamo visto una risposta più strutturata nell’avvalersi di questi canali, in particolare quando molti teatri hanno incominciato a creare palinsesti attraverso canali di streaming quali vimeo o web tv che già esistevano ma che non venivano sfruttate in maniera continuativa, e i musei hanno fatto realizzare dei percorsi tematici per regalare ore di meraviglia e cultura a tutti gli utenti, indipendentemente dalla propria geografia.

Il mondo dell'intrattenimento e dei giochi è sempre stato all'avanguardia di idee e innovazioni. In questo settore essere disposti a sperimentare è conditio sine qua non della sopravvivenza; i professionisti lavorano incessantemente per iterare sulle idee e non hanno paura di fallire. Si è così passati molto rapidamente dalle graffianti registrazioni in vinile a nastri, VHS / Hi-8, CD, MP4 / AVI, TV via cavo e streaming online (con Netflix che è l'esempio del faro del settore).

 

Valerio Polverari e la difesa dello streaming online: l’importante è farne buon uso

 

Tuttavia, come ogni cambiamento in atto, anche questa nuova modalità di fruizione del settore dell’arte nell’accezione ampia del termine, ha visto lo schierarsi di due fronti opposti: i puristi, contrari a questo switch online di un mercato da sempre offline, che del contatto con il pubblico ne fa un baluardo di esistenza, e gli innovativi i quali riconoscono il cambiamento dei tempi e la necessità di adeguarsi ad essi. A metà strada fra questi due punti di vista si trova Valerio Polverari, ex danzatore e oggi producer, regista e direttore di Viktory Media, il quale sostiene che: “Lo streaming Online in diretta di spettacoli dal vivo può essere nocivo solo se fatto male e con superficialità“.

Il suo punto di vista si allarga anche al periodo post pandemia, riconoscendo in questa modalità un modo per avvicinare un target più vasto al mondo del teatro; giovani, adulti troppo presi dalla quotidianità lavorativa, persone dalle risorse economiche limitate. Rendendo disponibili sulle piattaforme online spettacoli dal vivo, può far fiorire in una vasta platea di persone il seme della curiosità e della passione per questo mondo. A patto che questi spettacoli rispettino i dettami delle riprese ottimali e vengano dunque eseguiti da team di professionisti. La qualità non può essere un di più in questo contesto, deve essere la base operativa su cui fondare tutta la strategia di pianificazione.

La Viktory Media, agenzia di produzione direttamente coinvolta in questo processo di innovazione tecnologica che coinvolge tutto il mondo dell’entertainment, si è proposta come soluzione alle esigenze multimediali delle disparate realtà artistiche come teatri, produzioni, artisti o centri di formazione (scuole di danza, di recitazione, e di arti performative in generale) garantita dal background artistico sviluppato da Valerio Polverari durante la sua carriera artistica. Questo ha rappresentato un vantaggio assoluto per la realizzazione dei prodotti artistici, in quanto l’aver calcato in prima persona un palco gli ha permesso di avere una maggiore dimestichezza da insider, con gli spazi e le diverse attrezzature sceniche, così come l’aver frequentato per molti anni anche il dietro le quinte, gli ha concesso la competenza del mestiere che risulta così un assoluto valore aggiunto che è stato pian piano esteso a tutti i collaboratori di Viktory Media.

Attualmente la società è impegnata nella creazione di contenuti visual per – tra gli altri – le rinomate Art Village, Roma City Ballet Company ed Esperimenti Dance Company, grazie al background esperienziale raggiunto nei molteplici anni di lavoro con la compagnia italiana di operette e altre realtà blasonate nel mondo dell’entertainment. Tra i contributi più determinanti c’è sicuramente la produzione del talent It’S My Dance, il primo format sulla danza in diretta streaming che ha sbancato in termini di visualizzazioni sui diversi canali di diffusione, come Facebook e Youtube. Ma la Viktory Media non si limita alle grandi compagini del mondo dell’arte, essa realizza produzioni video per ogni tipologia di cliente, dalla grande Accademia al singolo artista, dalle realtà indipendenti a quelle internazionali.

 

Cosa dobbiamo aspettarci dalla fruizione dell’arte nel futuro post pandemico

 

Ci sono molti scenari diversi per il futuro post Covid – 19 e potremmo non avere ancora tutte le risposte, ma possiamo agire con lungimiranza per posizionarci meglio per un futuro più forte e più resiliente. QQualunque sia la strategia, il pubblico ha bisogno di più contenuti e rapidamente. Ogni categoria artistica e impianto di intrattenimento dovrà mantenere alto il suo valore con una nuova programmazione per soddisfare le esigenze di una maggiore visualizzazione, come appunto la qualità delle immagini e delle riprese, e impedire agli spettatori affamati di contenuti di abbandonarsi a qualcos'altro.

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