Economia

Crescita degli Strumenti di Video Conference

WolfAgency.it

Con l’effetto della pandemia e la crescente necessità di strumenti per lavorare e collaborare a distanza, i software di video conferencing sono diventati  i più importanti strumenti di comunicazione e lavoro nel 2020.

Le piattaforme di videoconferenza consentono di lavorare, collaborare e fare formazione a distanza e stanno piano piano diventando per tutti noi una consuetudine.

Sia per lavoro (la maggior parte delle riunioni si tengono ormai attraverso questi strumenti) ma anche per la formazione professionale e (purtroppo) anche per la formazione scolastica.

La videoconferenza si sta quindi rivelando lo strumento di comunicazione perfetto per i team remoti, fornendo funzionalità di collaborazione video essenziali oltre alle videochiamate, quali ad esempio le video interviste in fase di selezione dei candidati (86% delle aziende conduce interviste ai dipendenti tramite videochiamata) e che almeno il  78% delle aziende ha usato software di video conference o pianifica di comprarne uno nel prossimo futuro (fonte Gartner).

Ma quello che appare ancora più evidente è che l'uso di piattaforme per meeting a distanza e formazione video, dapprima visto come una necessità in tempo di pandemia, è diventata ora una opportunità per ottimizzare e rendere più efficienti molti processi aziendali, quali la customer care, la tele assistenza, formazione, vendita a distanza.

L’effetto, ovviamente trainato anche dalla pandemia avrà probabilmente l’effetto di abituarci all’uso di questi strumenti i quali si stanno rivelando preziosi non solo per continuare a lavorare da remoto, ma anche per rendere più produttivi i team e ridurre i costi degli spostamenti.

Il mercato, in questa fase, ha segnato la decisa crescita di Zoom, strumento pressoché sconosciuto prima della pandemia. Zoom ha avuto un trimestre di successo poiché la sua app è diventata il servizio di videoconferenza più usato negli ultimi mesi. In un rapporto sugli utili di oggi, Zoom ha riferito di aver realizzato $ 328 milioni di entrate durante il trimestre di febbraio-aprile, molto più del doppio rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.

Sebbene Zoom sia lo strumento di videochiamata più noto, le recenti notizie in merito alle falle di sicurezza, insieme alle oscure policy sulla gestione dei dati, sulla sicurezza delle riunioni e sulla crittografia dei dati lasciano intendere che probabilmente questa piattaforma si sia concentrata molto più sulla crescita del mercato consumer che sulle esigenze delle aziende.

Anche se il mercato presenta già alcune soluzioni le Aziende stanno evidenziando la necessità di strumenti più flessibili, stabili e sicuri. Occorre infatti segnalare che alcune di queste piattaforme sono state al centro di più inchieste per un esame approfondito delle politiche sulla privacy e sull’uso dei dati che queste piattaforme fanno.

Un altro degli aspetti critici è la capacità di reperire sul mercato del lavoro le competenze adeguate per integrare questi strumenti video all’interno dei processi aziendali. E non parliamo di aprire un account su queste piattaforme, ma di integrare i processi video con gli strumenti aziendali, quali ad esempio i CRM e gli ERP.

In questo contesto ci sono alcune realtà che stanno già lavorando per proporre sul mercato alcune soluzioni alternative a quelle mainstream. Tra queste Neting lavora su questi temi ormai da alcuni anni e sta supportando già molte aziende nella integrazione avanzata di strumenti video nei processi aziendali.

WeVid di Neting (www.neting.it) è una soluzione pensata per essere flessibile adattabile al 100% alle esigenze aziendali: dal farmaceutico al meccanica, dal bancario all’immobiliare. WeVid permette a studenti, dottori, informatori, consulenti e tecnici, amministratori e venditori di svolgere le proprie mansioni in videoconferenza, fornire assistenza, supportare i processi di customer care e vendita.

“Cerchiamo di realizzare soluzioni video per i nostri Clienti integrando le competenze maturate nello sviluppo di app mobile, tecnologie avanzate di video streaming, ma anche realtà aumentata e intelligenza artificiale” dice Luca Mainieri, CEO di Neting.

I vantaggi di usare questi strumenti sono notevoli: meno spreco di tempo e risorse, minori rischi e costi, ottimizzazione dei processi di lavoro, integrazione di strumenti, con la massima precisione nella raccolta dati e nella gestione degli stessi.   

Sebbene il Coronavirus abbia sicuramente accelerato il futuro della comunicazione video, le statistiche di videoconferenza dimostrano che la maggior parte delle aziende utilizzava già questi strumenti. Secondo gli ultimi dati la quota di mercato degli strumenti di videoconferenze dovrebbe crescere fino a 50 miliardi di dollari entro il 2026.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it