Canale Terra e Gusto

Biologico: Probios cresce oltre la media del settore

Trefoloni e Associati

  •    L'azienda toscana aggancia il trend del “green” con 27 milioni di fatturato nel 2020
  •    L'incremento è del 10%, rispetto a una media del 7% nel mercato interno del biologico
  •   “Investiamo sull'ecommerce e puntiamo ad essere una piattaforma per l’agricoltura          biologica Made in Italy”, spiega il DG Renato Calabrese

 

 

Calenzano (Firenze), 30 giugno 2021 - “Migliorare la vita dell’uomo e del pianeta diffondendo una cultura biologica che promuova benessere, gusto e qualità”: con questo motto Probios, azienda leader di mercato nella distribuzione di alimenti biologici in 47 paesi nel mondo, promuove sin dal 1978 un ideale di produzione ed un modello di consumo più sano per l'uomo e rispettoso per l'ambiente. Una questione di cultura e di visione a lungo termine, che convince sempre più il mercato alle soglie dell'imminente transizione “green” post-pandemia: “Abbiamo chiuso il 2020 con un fatturato di circa 27 milioni di euro, in crescita del 10% rispetto all'anno precedente e prevediamo un'ulteriore aumento del 10% per il 2021”, spiega Renato Calabrese, 42 anni, da settembre direttore generale di Probios. “Il trend del business si mantiene positivo e il primo trimestre dell'anno conferma le previsioni”.

La tendenza è superiore alla media stessa del settore biologico alimentare italiano, cresciuto del 7% per acquisti nel mercato interno (4,3 miliardi di euro) e dell'8% nell'export (2,6 miliardi di euro), nel 2020 (dati Nielsen-Assobio). Al risultato dell'azienda di Calenzano (Firenze) ha contribuito anche l'ecommerce (www.probios.it), più che raddoppiato rispetto al 2019, con 3 milioni di euro per un valore superiore al 10% del fatturato. “Crediamo nell’online e contiamo di portarlo al 12-13% nel 2021, attraverso investimenti mirati – spiega Calabrese -. Il canale virtuale ha la capacità di far conoscere il prodotto ad un pubblico sempre più vasto, sebbene il punto  vendita fisico abbia la valenza insostituibile di guidare il consumatore nella scelta dei nostri prodotti”.

Con 1.100 referenze vegetariane distribuite in oltre 4mila punti vendita nel Paese, il successo di Probios è frutto della qualità e della tracciabilità delle materie prime, esclusivamente da coltivazioni bio, al 70% Made in Italy e per l'85% provenienti da fornitori italiani. 
“Il nostro DNA è nell’innovazione: destiniamo ogni anno il 2% del fatturato alle attività di Ricerca e Sviluppo, con l’obiettivo di mantenere distintività ed originalità dell’offerta, da anni specializzata nel “free from”, con materie prime di altissima qualità, tutte biologiche”. Sono, infatti, 835 i prodotti per intolleranze alimentari (glutine, lattosio e zucchero, per esempio) e 160 quelli mutuabili dal Sistema sanitario nazionale.

Accanto a questi Probios offre un'accurata selezione di prodotti di base tipici della dieta mediterranea, pari al 33% della propria offerta, coltivando un rapporto diretto con gli agricoltori sul territorio: “Il nostro impegno è da sempre rendere l'alimentazione biologica uno stile di vita accessibile e non una moda passeggera o una scelta elitaria – osserva Calabrese . I nostri accordi di filiera ci permettono di trasferire il vantaggio economico ottenuto sul prezzo finale, mettendo a disposizione dei consumatori tutto il nostro know-how così che tanti possano avere accesso a materie prime che provengono da coltivazioni qualitative controllate che non ammettono in alcun modo l'uso di diserbanti, antiparassitari, concimi chimici od Ogm. Il nostro obiettivo è rappresentare sempre più una piattaforma per l’agricoltura biologica Made in Italy”.

Con 70 dipendenti, di età media intorno ai 40 anni, per il 60% quote rosa, il 75% di laureati fra gli  impiegati, Probios è un’azienda che da sempre pratica i più alti standard di governance.  Questo si traduce anche in una sostenibilità della gestione economica,: “In questo momento disponiamo di una liquidità che ci consente di guardare con positività al  futuro e di poter valutare più opzioni strategiche per un'eventuale crescita, sia per linee interne che esterne”, spiega Calabrese. Ad inizio anno l'azienda ha rinforzato la struttura vendita negli Stati Uniti e in Canada, in Germania la controllata Probios De fattura ormai 4 milioni di euro e l’azienda punta con decisione al Nord Europa, dove i consumi di biologico sono ormai consolidati.

“La crescita a 30 milioni di euro di fatturato nel 2021 è un obiettivo alla portata ma, prima di essere un motivo di business, vendere prodotti biologici è sempre stata per noi una scelta a favore della sostenibilità a tutti i livelli, dal campo alla tavola: nutrizionale, ambientale, economica e di governance – conclude Calabrese -. Creare un impatto positivo sulla società e sulla biosfera, generare valore condiviso oltre al profitto, come dimostra l'attività della Fondazione Est-Ovest, agire con responsabilità verso gli azionisti ed i consumatori, adottare criteri di trasparenza garantiti dalle certificazioni biologiche riconosciute al Gruppo: sono tutti principi che da tempo fanno parte della nostra storia, abbracciati da fondatori e collaboratori di Probios quando erano strade difficili, prima ancora che diventassero temi mainstream. È questa la cultura che ci guida da oltre 40 anni e che ora, in un mondo che prepara la transizione ecologica nelle agende politiche ed economiche del pianeta, ci garantisce solide basi per essere in prima fila a costruire il futuro”.
 

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