Sicilia

Pnrr: Agritech, Unict in campo per l'agricoltura del futuro

Sei milioni di euro ad ateneo, hub per sviluppo nuove tecnologie

Redazione Ansa

(ANSA) - CATANIA, 23 GEN - Combinare le migliori competenze scientifiche e mettere in rete le più avanzate infrastrutture di ricerca nazionali per rendere l'agricoltura italiana, e in particolare quella siciliana, più competitiva, resiliente e sostenibile. Sono questi alcuni degli obiettivi strategici del Centro nazionale "Agritech", l'hub per lo sviluppo delle nuove tecnologie in agricoltura, con un budget di 320 milioni di euro a carico del Pnrr .
    L'università di Catania, che ha ottenuto un finanziamento di quasi 6 milioni di euro, partecipa come socio fondatore alla Fondazione Agritech - che riunisce 28 atenei, 5 centri di ricerca e 18 imprese - e svolgerà attività di ricerca nelle tematiche connesse alla sostenibilità e all'agricoltura di precisione con l'obiettivo di ridurre l'utilizzo dei prodotti chimici, di meglio utilizzare le risorse naturali e migliorare la produttività dei sistemi agricoli e zootecnici, con particolare riguardo a quelli dell'ambiente mediterraneo. Il progetto è stato presentato nell'aula magna del dipartimento di Agricoltura, alimentazione e ambiente, al quale ha preso parte anche l'assessore regionale all'Agricoltura, allo Sviluppo rurale e alla Pesca mediterranea Luca Sammartino, vice presidente della Regione siciliana.
    I tre ambiti di azione in cui è coinvolto l'ateneo catanese saranno coordinati a livello locale dai docenti Alessandra Gentile e Giancarlo Polizzi, Simona Consoli e Stefano La Malfa e Luisa Biondi. I ricercatori etnei concentreranno le proprie attenzioni su colture di grande rilevanza per la Sicilia, gli agrumi e il pomodoro principalmente, definendo metodi di coltivazione e di protezione che siano in grado di ridurre l'utilizzo di fertilizzanti, prodotti fitosanitari, acqua ed energia. Agli agricoltori verranno inoltre forniti strumenti di supporto decisionale, proponendo varietà resistenti geneticamente alle principali malattie ottenute da specifici programmi di miglioramento genetico o individuate nell'ambito della biodiversità che la Sicilia esprime.
    Per quanto concerne il settore delle produzioni animali, le attività di ricerca si concentreranno sulle tecniche di agricoltura di precisione (sensori di rilevazione aziendale di gas climalteranti o di parametri comportamentali indicatori di benessere), sul miglioramento della resilienza dei sistemi zootecnici al cambiamento climatico (ricerche sui sistemi colturali e sulle razze allevate), sulla ricerca di risorse alimentari alternative a quelle di importazione, applicando anche i principi dell'economia circolare, sulla valutazione delle misure di mitigazione, sulla sostenibilità socio-economica delle aziende. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it