Piemonte

Elena Cecchettin, 'resistiamo a questa società'

Dal monologo che leggerà ad Arena Robinson Repubblica al Salone

Redazione Ansa

(dell'inviata Mauretta Capuano) (ANSA) - TORINO, 08 MAG - "Resistiamo a questa società che ci vuole violenti e aggressivi, perché siamo noi che costituiamo la società e noi che abbiamo il potere di cambiarla". Lo dice Elena Cecchettin in un passo del monologo di 10 minuti, 'Risvegliando la ribellione', di cui anticipiamo queste righe, che leggerà in esclusiva al Salone del Libro di Torino, invitata e ospite dell'Arena Robinson Repubblica, domenica 12 maggio alle 13.00.
    Lo stesso giorno il testo integrale si potrà leggere sul giornale. Dedicato alla resistenza e all'autodeterminazione come spiega il sottotitolo, 'Resistenza e libertà dalla violenza patriarcale', il monologo sarà seguito da un dialogo con la filosofa Alessandra Chiricosta, in uno degli eventi più attesi del Salone. Sarà la prima volta in pubblico di Elena Cecchettin per parlare alle donne e agli uomini che in questi mesi, da quando sua sorella Giulia è stata brutalmente assassinata, l'11 novembre 2023 dall'ex fidanzato Filippo Turetta, l'hanno seguita sui social. Il tema dell'incontro e del monologo è la battaglia culturale contro la violenza. Una conversazione sui ruoli di genere, sulla percezione della forza e sull'autodeterminazione. Al Salone del Libro di Torino - che si apre domani, 9 maggio, con all'inaugurazione i ministri della Cultura Gennaro Sangiuliano e dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara - sarà presente anche Giulio Cecchettin. Domenica 12 maggio il padre di Giulia, autore con Marco Franzoso del libro 'Cara Giulia. Quello che ho imparato da mia figlia' (Rizzoli) interverrà all'incontro, in Sala Azzurra alle 11.00, con Franzoso e Annalisa Cuzzocrea.
    Dopo il femminicidio della figlia ventiduenne, Gino Cecchettin ha scelto di provare a dare un senso e uno scopo al suo dolore, appellandosi alle famiglie, alle scuole e alle istituzioni. Il libro, che è parte di un progetto più ampio a sostegno delle vittime di violenza di genere, è una lunga lettera nella quale, attraverso la storia di Giulia, suo padre si interroga sugli errori e sulle radici profonde della cultura patriarcale della nostra società. "Sei la mia Giulia e sarai per sempre la mia Giulia. Ma non sei più solo questo. Tu dopo quanto è successo sei anche la Giulia di tutti, quella che sta parlando a tutti" dice Gino Cecchettin. (ANSA).
   

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