Piemonte

Sindacati, Te Connectivity investe in Abruzzo ma chiude a Torino

'Sostenibilità di facciata, azienda pensa solo a profitti'

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 03 MAG - "Te Connectivity Italia inaugura a San Salvo (Chieti) un parco fotovoltaico dichiarando il suo impegno a favore del territorio e della comunità locale all'insegna della sostenibilità, ma chiude lo stabilimento di Collegno, nel torinese, per produrre in Cina e in Usa alla faccia della sostenibilità e dell'etica". Lo denunciano Fim Cisl e Fiom Cgil torinesi. "Ci devono spiegare cosa c'è di green e responsabile nello spostare dall'altra parte del pianeta la produzione di piccoli connettori, licenziando 225 lavoratori.
    Può esserci sostenibilità ambientale senza quella sociale? Può una multinazionale considerare solo il massimo profitto?" chiedono i sindacati.
    "Il confronto con i sindacati sulle scelte strategiche delle aziende, soprattutto quando si tratta di licenziamenti, chiusure di siti e delocalizzazioni, dovrebbe essere rafforzato dalla normativa e diventare prassi nelle relazioni sindacali.
    Diversamente, come accade oggi, si continuerà a intervenire solo per occuparsi delle conseguenze di tali scelte" afferma Marco Barbieri della Fim Torino e Canavese. "La normativa italiana sulla delocalizzazione è inefficace, serve una normativa europea che renda antieconomico lo spostamento delle produzioni e crei le condizioni per l'insediamento e la permanenza di imprese.
    Serve una politica salariale, industriale ed energetica all'altezza delle sfide. Non è tollerabile che le multinazionali come la Te Connectivity, che hanno estratto tutto quello che potevano da un luogo e dalla sua comunità, possano andarsene non appena si presenta la necessità di fare maggiori profitti" osserva Giorgia Perrone della Torino.
    Te Connectivity ha deciso di chiudere lo stabilimento torinese di Collegno con 225 dipendenti, mantenendo solo la logistica con un centinaio di addetti. (ANSA).
   

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