Piemonte

Rabbino capo di Torino, scelta Università è frutto di pregiudizi

Studenti Ugei: "Dobbiamo nascondere che siamo ebrei"

Redazione Ansa

Secondo il rabbino capo di Torino, Ariel Finzi, la decisione del Senato accademico dell'Università del capoluogo piemontese, di votare una mozione contro un bando di collaborazione con l'università e centri di ricerca israeliani, oltre che "essere vergognosa" è "frutto di pregiudizi sullo Stato di Israele". Il rabbino capo ha partecipato oggi pomeriggio a un presidio davanti al rettorato di via Verdi, in centro città, organizzata dall'associazione radicale Adelaide Aglietta, a cui hanno aderito oltre una trentina di sigle. Un centinaio i partecipanti.
    "L'opposizione alla collaborazione con le università israeliane si basa su dei pregiudizi - ha evidenziato Finzi - il bando era per la ricerca nel campo dell'agricoltura. Israele è l'unico paese al mondo dove in anno in anno il verde aumenta".
    Per il rabbino capo si è trattata di "una decisione che si scaglia contro Israele usando la tecnica di due pesi e due misure. Il clima è gravissimo", ha concluso. Dario Disegni, presidente della comunità ebraica torinese, oggi assente al presidio, intanto ha scritto una lettera al rettore Stefano Geuna, in cui chiede un incontro per parlare della vicenda.
    "All'università ormai siamo costretti a nasconderci, a non dire che siamo ebrei", ha raccontato uno studente dell'Unione Giovani Ebrei d'Itali. Alcuni partecipanti al presidio avevano al petto una stella gialla di David. "All'università c'è una targa che ricorda i professori che si rifiutarono di aderire al fascismo. Bene, oggi quella targa dev'essere coperta", hanno spiegato al microfono. (ANSA).
   

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