Piemonte

In Piemonte stallo 5S-Pd, centrodestra verso Cirio-bis

Dem: "Uniti si può vincere". FdI: "Qui siamo più tranquilli"

Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio

Redazione Ansa

All'indomani della vittoria della candidata del centrosinistra Alessandra Todde in Sardegna, in Piemonte le opposizioni sollevano la testa: "La Regione - afferma il segretario regionale Dem Domenico Rossi - è contendibile, e l'esito del voto sardo dimostra che uniti si può vincere". 

Ma il Movimento 5 stelle, con la capogruppo regionale Sarah Disabato avvisa: "Chi sperava in una unità calata dall'alto si ricreda, nulla è cambiato rispetto a prima del voto sardo, le convergenze non si costruiscono per battere qualcuno ma per offrire un progetto ai cittadini". E poi la gelata: "Le risposte che aspettavamo dal Partito democratico non sono arrivate, se non in modo parziale, e i passi in avanti fatti dal M5s in questi mesi non sono stati ricambiati".

Il tempo e le dinamiche nazionali però dovrebbero portare consiglio e - archiviate le ruggini della stagione di Appendino sindaca di Torino - spingere per un riavvicinamento fra le due principali forze avverse al centrodestra.

Nei prossimi giorni proseguiranno gli incontri, già iniziati da tempo. Al momento il Pd ha dalla sua Sel, Europa Verde e la lista Monviso, tutte forze già in coalizione in Consiglio regionale e disponibili al campo largo con il M5s. Fuori dall'aula consiliare sono della partita anche +Europa e Psi. In bilico i Moderati, e anche Iv, che sarà fuori se ci sarà il Movimento. Fuori senza esitazioni Unione Popolare. Quanto al centrodestra, da cinque anni alla guida della Regione con il governatore azzurro Alberto Cirio, nessuno si fa intimidire dall'esito del voto in Sardegna. Perché, come afferma lo stesso governatore, "il centrodestra è in buona salute, anche se le elezioni amministrative hanno logiche che possono condizionare il risultato". E nel caso del Piemonte il condizionamento sarebbe in positivo, poiché il governatore uscente, in corsa per il bis, è ritenuto un candidato forte.

"In Piemonte - osserva l'assessore leghista Fabrizio Ricca - abbiamo lavorato bene e il presidente Cirio ha dimostrato di poter governare bene per altri cinque anni". Un "piccolo urto - aggiunge il vicepresidente leghista delle Regione, Fabio Carosso - fa anche bene, così si lavora senza dare niente per scontato". Quanto a FdI, l'assessore Maurizio Marrone sottolinea che "bisogna sempre avere rispetto per il giudizio degli elettori", ma "in Piemonte si sente una solidità di apprezzamento rispetto a questi anni di governo, quindi siamo più tranquilli".

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