Piemonte

Libri: 'Uomini e fiumi' insegna a ricercare l'amicizia persa

Un saggio scritto da Stefano Fenoglio, docente di UniTo

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 08 GIU - L'uomo considerato come una specie fluviale. Su questo assunto si sviluppa il saggio 'Uomini e fiumi: storia di un'amicizia finita male', edito da Rizzoli, scritto da Stefano Fenoglio, professore ordinario all'Università di Torino, al dipartimento Scienze della vita e biologia dei sistemi e cofondatore del Centro per lo studio dei fiumi alpini.
    Il saggio ripercorre la storia del rapporto tra l'uomo e i fiumi, "una buona strada - spiega Fenoglio, in un post sul suo profilo FacebooK - per provare a ristabilire con loro quel patto di amicizia che ci ha portato lontano".
    I fiumi ricorda Fenoglio - hanno stimolato la nascita delle città e di società sempre più complesse e strutturate, l'espansione dei commerci e dei trasporti, l'evoluzione tecnologica e delle conoscenze, l'incremento demografico e il miglioramento delle condizioni di vita. In questo testo si ripercorre brevemente la plurimillenaria storia di amicizia tra uomo e fiumi, con capitoli che trattano i diversi aspetti di questo indissolubile e asimmetrico rapporto ed in cui si alternano ricostruzioni storiche, approfondimenti scientifici, aneddoti ed esperienze personali dell'autore".
    Sono tante le domande alle quali nel libro si trova una risposta. Si capisce, ad esempio, perché le Piramidi sono sorte in Egitto e non nella vicina Mesopotamia, oppure perché la prima linea aerea italiana collegava Torino e Trieste e si comprende cosa fare per evitare le alluvioni. "In questo periodo di drammatico e rapido cambiamento climatico, con l'inasprirsi delle secche e delle alluvioni, con il deteriorarsi della qualità e della quantità delle acque, - osserva Fenoglio - la gestione dei fiumi riveste un ruolo di assoluta e primaria importanza". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it