Piemonte

Sciopero degli straordinari nell'azienda di Licia Mattioli

Uilm, 'eccellenza gioielli ma non è tutto oro quel che luccica'

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 05 GIU - Sciopero degli straordinari alla Mattioli, azienda torinese specializzata nella produzione di gioielli, per chiedere il rinnovo del contratto integrativo e migliori condizioni di lavoro. È la protesta indetta dalla Uilm di Torino dopo l'ultimo incontro all'Unione Industriali che si è concluso con un mancato accordo. La Uilm rivendica un contratto integrativo che sia in grado di sostenere i salari in questa fase di pesante inflazione e sottolinea che l'azienda, grazie all'impegno dei lavoratori, sta producendo utili da diversi anni. Nello stabilimento torinese di Mattioli sono impiegati oltre 300 addetti. "Dispiace constatare che, alla Mattioli di Torino, non è tutto oro quel che luccica", commenta Luigi Paone, segretario generale della Uilm Torino "Non è accettabile - spiega Paone - che in una realtà come la Mattioli, considerata un'eccellenza internazionale nel settore dei gioielli, vi sia una così scarsa attenzione nei confronti dei lavoratori, che in questi anni hanno dimostrato grande senso di responsabilità e hanno sempre raggiunto gli obiettivi fissati dall'azienda. È anche poco confortante che tale impostazione, ormai anacronistica sia per quanto riguarda l'organizzazione del lavoro, sia per l'erogazione del premio di risultato, venga applicata in un'azienda la cui presidente ha ricoperto importanti ruoli in ambito confindustriale e rappresenta l'industria torinese anche a livello internazionale".
    Lo sciopero degli straordinari, deciso dai lavoratori durante le assemblee, proseguirà fino al prossimo incontro per il quale non è ancora stata fissata una data. La Uilm, insieme ai lavoratori, valuterà ulteriori forme di mobilitazione. 

"La società è sorpresa dalle modalità del confronto e contesta con forza quanto affermato dal sindacato in riferimento all'attenzione verso i lavoratori, la Mattioli è da sempre attenta ai propri dipendenti, ai diritti di tutti". Così la Mattioli replica alla Uilm.
L'azienda è "aperta a un dialogo leale e produttivo nel rispetto dei reciproci ruoli e non intende raccogliere le provocazioni come paiono essere gli slogan utilizzati. Le modalità di confronto devono restare nei luoghi istituzionali".


   

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