Piemonte

Carlo Parodi è il nuovo presidente di Assomusica

Dopo la scomparsa di Spera. Eletto il nuovo Consiglio direttivo

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 08 MAG - Carlo Parodi è il nuovo presidente di Assomusica, eletto dalla 35/a Assemblea nazionale degli associati. Promoter musicale torinese con esperienza trentennale, ideatore del Flowers Festival e fondatore del"live Club Hiroshima Mon Amour, è il sesto presidente dell'associazione degli organizzatori e produttori di spettacoli di musica dal vivo, fondata nel 1996 a Firenze.
    Parodi - sottolinea una nota - potrà guidare le attività di Assomusica a sostegno e tutela dell'industria dello spettacolo dal vivo (Codice Spettacolo, eliminazione del biglietto nominale, eliminazione della contribuzione aggiuntiva richiesta dai Comuni a carico degli organizzatori, azioni a sostegno dell'internazionalizzazione della musica ecc.), portate avanti in questi mesi dall'associazione sotto la guida di Paolo De Biasi in qualità di presidente ad interim, dopo l'improvvisa e tragica scomparsa di Vincenzo Spera.
    È stato eletto anche il nuovo Consiglio direttivo dell'associazione, composto da Vincenzo Bellini, Paolo De Biasi, Fulvio De Rosa, Giuseppe Gomez Paloma, Giampaolo Grotta, Rita Zappador.
    "È con un senso di orgoglio, ma anche di grande responsabilità e impegno che accolgo questa nomina e la fiducia che è stata riservata a me e al nuovo Consiglio direttivo", ha commentato Parodi. "Le istanze di maggiore complessità saranno prese in carico sin da subito con una particolare attenzione.
    Personalmente, mi impegnerò ad essere il presidente di tutti e chi mi conosce sa che non si tratta di una frase di circostanza.
    Cercherò anzi di dare il mio contributo, portando in dote la mia esperienza, e di farmi interprete di tutte le istanze di una viva ed articolata filiera come quella della musica dal vivo. Ci siamo lasciati alle spalle la pandemia che ha dimostrato proprio quanto questo segmento dell'industria culturale sia complesso e anche che Assomusica, per essere forte, ha bisogno di essere coesa e, forse, questo è stato uno dei più impegnativi lasciti di Vincenzo Spera". (ANSA).
   

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