Piemonte

Alex Pompa uccise il padre violento: giudici, atti alla Corte costituzionale

Sollevata la questione di legittimità della norma. La difesa: 'Ora sarà condannato'. La mamma: 'Mio figlio non è un assassino'

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Redazione Ansa

 Approderà alla Corte Costituzionale il caso di Alex Pompa, il 22enne che il 30 aprile 2020, a Collegno (Torino), uccise a coltellate il padre nel corso dell'ennesima lite di quest'ultimo con la madre. I giudici della Corte di assise d'appello di Torino hanno sollevato una questione di legittimità della norma, introdotta dal cosiddetto 'Codice Rosso', che in questi casi (omicidio aggravato dal vincolo di parentela) vieta di dichiarare la prevalenza di alcune attenuanti e quindi di giungere a una pena più bassa.
    In primo grado Alex Pompa era stato assolto per legittima difesa. In appello il pg Alessandro Aghemo aveva ribadito la richiesta di condanna a 14 anni sottolineando che era il minimo possibile. Dalla lettura dell'ordinanza si ricava che i giudici d'appello non ritengono che si sia trattato di legittima difesa e nemmeno di eccesso colposo. 

 

Uccise padre violento: inviati atti a Corte Costituzionale

"E' chiaro che Alex sarà condannato. Ora il processo è sospeso, ma l'ordinanza afferma chiaramente che non è un caso di legittima difesa e, quindi, la sentenza sarà di colpevolezza. Ricorreremo in Cassazione. Ma sono molto amareggiato. Alex non è un assassino e questo non è un omicidio". Lo ha detto l'avvocato Claudio Strata, difensore di Alex Pompa, il giovane processato a Torino per aver ucciso il padre del corso dell'ennesima lite in famiglia. I giudici della Corte d'Assise d'appello, oggi pomeriggio, dopo una lunga camera di consiglio, hanno inviati gli atti alla Corte costituzionale sollevando una questione di legittimità della norma.

 

Uccise padre violento, l'avvocato di Alex Pompa: 'Sono profondamente deluso'

"Alex non è un assassino. Basta guardarlo negli occhi per capirlo. Se non fosse stato per lui io non sarei viva, non sarei qui. Sì, forse è questo che non sono riuscita a far capire alla corte". Lo ha detto la mamma di Alex Pompa, il giovane processato a Torino con l'accusa di avere ucciso il padre nel corso dell'ennesima lite in famiglia, subito dopo la decisione della corte di Assise di Appello di trasmettere gli atti alla Corte Costituzionale. Dall'ordinanza si ricava che a differenza dei giudici di primo grado, che avevano assolto il giovane, quelli di appello non ritengono che si sia trattato di legittima difesa.

Uccise padre violento, la madre di Alex Pompa: 'Non e' un delinquente, io non sarei qui ora'mo

   

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