Piemonte

Coldiretti, per colpa dei cinghiali persi 80 mila ettari

"Serve proroga ordinanza regionale" per la Peste suina

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 15 GIU - L'emergenza cinghiali in Piemonte è scoppiata ben prima dell'epidemia di Peste suina africana e non sono stati presi provvedimenti necessari a fermarla. Lo documenta la video inchiesta 'Ungulati emergenza sul territorio', realizzata dal giornalista Stefano Rogliatti e presentata oggi, a Torino, dalla Coldiretti.
    "A causa dei cinghiali, - fanno notare Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, Delegato Confederale - sono già stati persi circa 80 mila ettari che, se fossero tutti coltivati a frumento tenero, corrisponderebbero a 600 milioni di kg di pane In Piemonte, ad oggi, dopo 6 mesi dal primo caso di Peste Suina e 3 dalla firma dell'ordinanza regionale che aveva dato il via libera a contenuti innovativi e misure straordinarie, sono stati abbattuti solo poco più di 2.000 cinghiali quando l'obiettivo è quello di arrivare almeno a 50 mila. Serve, quindi, necessariamente una proroga dell'ordinanza, almeno fino a fine settembre, quando si auspica sarà stato definitivamente approvato il Piano Regionale di interventi urgenti e inizierà, parallelamente, la caccia programmata, ma ancor più è necessario - proseguono Moncalvo e Rivarossa - superare una serie di prese di posizione inaccettabili e strumentali da parte delle amministrazioni provinciali, degli ATC e CA, ovvero di quei gruppi di potere che stanno di fatto rallentando ed, in alcuni casi, bloccando l'operatività. Non dimentichiamoci poi dei ristori alle imprese - concludono Moncalvo e Rivarossa - perché, se da un lato, sono stati stanziati dall'assessorato all'Agricoltura della Regione Piemonte 1,8 milioni di euro come aiuti straordinari rispetto ai danni subiti, dall'altro i criteri di pagamento sono riduttivi in quanto non valorizzano le razze suine più pregiate, quelle autoctone e gli allevamenti allo stato brado o semibrado" (ANSA).
   

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