Piemonte

Pasqua: tornano a Torino code ai musei e gli stranieri

Federalberghi soddisfatta. Acquisti di colombe e cioccolato +15%

Redazione Ansa

 (ANSA) - TORINO, 16 APR - In queste giornate pasquali Torino sta assaporando un new deal del turismo, con il ritorno delle code davanti ai musei, e dei turisti stranieri, gli alberghi pieni all'80%, e la ripresa dei consumi e degli acquisti un po' in tutti i settori, abbigliamento compreso.
    "Sono segnali importanti di una inversione di trend - dice la presidente dell'Ascom torinese, Maria Luisa Coppa - Si può dire che dalla marcia zero siamo passati alla terza-quarta, un vero salto. Si rivedono in giro le persone con i sacchetti degli acquisti, si registra la voglia di tornare a spendere e a muoversi. Gli stessi torinesi hanno ripreso a uscire di casa e a consumare. Forse l'unico settore che tentenna ancora è quello delle agenzie di viaggi, con la gente che si informa, fa progetti perché ha voglia di partire, ma ha paura. E certo la guerra non aiuta in questo senso. Speriamo tutti che la situazione in Ucraina trovi uno sbocco al più presto".
    Torinesi e turisti hanno ripreso anche a riempire bar, gastronomie e pasticcerie. Sono aumentati del 10-15% gli acquisti di cioccolato, dolci, uova e colombe pasquali. "Stiamo sfornando le nostre colombe quasi come prima del Covid", dice Andrea Perino, panificatore e pasticcere molto noto in città.
    "Per le prenotazioni di Pasqua la maggior parte dei ristoranti torinesi ha registrato il sold out già da giorni", commenta Renata Pristeri, presidenti dei ristoratori in Confcommercio.
    Soddisfatti gli albergatori, segnati da un calo di fatturato nel 2020 dell'80% e nel 2021 del 50%. "Stiamo registrando un 80% di camere piene - dice Fabio Borio, presidente di Federalberghi - non il sold out, d'altronde questa Pasqua è alta e con questo sole le persone prediligono il mare e i luoghi di villeggiatura, ma il trend è buono, tanto più se si guarda a maggio, con Eurovision, Salone del Libro e altri grandi eventi di richiamo".
    Borio rileva però una caratteristica di questa primavera 2022 post Covid e in piena guerra in Ucraina, il ricorso al last minute e la tendenza a cancellare per vari motivi. "La gente - dice Borio - ha voglia di muoversi, ma il clima intorno sa di precarietà. Ci vuole più coraggio del passato a fare prenotazioni e versare caparre, anche se le assicurazioni ormai coprono quasi tutto. Si preferisce pensarci all'ultimo minuto, cercare un posto in albergo e partire. Sono cambiati i modi di viaggiare, per lo stesso Eurovision stiamo già registrando qualche cancellazione, per ora fisiologica. Forse di chi non ha trovato i biglietti, comunque per ora le camere cancellate vengono subito riempite. Maggio sarà un mese importantissimo per noi, più che per gli arrivi per l'impatto mediatico, dicono che ci vedranno 190 milioni di persone in tv. Nessuna campagna di promozione al mondo avrebbe potuto offrirci tanto!". (ANSA).
   

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