Piemonte

Il tempo, i paesaggi e la fotografia. Il debutto di Monfest

A Casale Monferrato Festival biennale sui maestri dello scatto

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 24 MAR - Il tempo che avvolge e cambia paesaggi e persone, l' occhio di maestri dello scatto italiani che si sono misurati su questo tema suggestivo. E' l' intreccio su cui si sviluppa la prima edizione di Monfest, il Festival biennale di Fotografia in programma a Casale Monferrato dal 25 marzo al 12 giugno. L' appuntamento si snoda in 11 mostre allestite nei luoghi di fascino della città, dal Castello, al Teatro, la Cattedrale, la Sinagoga - tra le più belle d'Europa - e Palazzo Gozzani Treville dove ha sede l'Accademia Filarmonica.
    Il Festival nasce con l' intento di confrontare la fotografia con le altre arti e il titolo scelto per il debutto - Le forme del tempo. Da Francesco Negri al contemporaneo - guarda appunto ai paesaggi e all' architettura. "Lo spunto viene da Italo Calvino che definiva le città la forma del tempo - spiega il direttore artistico Mariateresa Cerretelli - che noi estendiamo ai paesaggi, alle realtà dei ritratti e alle creatività espresse dai fotografi che saranno qui esposti''. Personaggio centrale del percorso espositivo diffuso è Francesco Negri, avvocato, sindaco di Casale Monferrato dal 1881 al 1888 e soprattutto grande fotografo conosciuto per le sue continue sperimentazioni, al quale è dedicato al Castello l' omaggio curato da Luigi Mantovani ed Elisa Costanzo. A fare da fulcro è però Gabriele Basilico, il grande maestro della fotografia urbana, con il suo lavoro del 2006 sul Monferrato, racconto di questo territorio particolare tra piazze architetture e vicoli di Casale, Alessandria, Ovada, Ortona. Da qui il discorso si apre verso paesaggi diversi. L' impronta femminile è affidata alle immagini di Lisetta Carmi, Valentina Vannicola e Silvia Camporesi.
    Incontri, talk e letture portfolio sono in programma già dal primo fine settimana di apertura. Monfest, sottolinea Cerretelli, mostra dunque i paesaggi cambiano ma soprattutto ''come il paesaggio si trasfigura nella visione della fotografia. Il visitatore porterà a casa uno sguardo ampio sulla grande cultura fotografica e l' approfondimento su un racconto per immagini di alto livello ma comunque piacevole, ricco di stimoli e di spunti di riflessione''. (ANSA).
   

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