Piemonte

Ucraina annulla ripresa commercio, crolla fiducia esercenti

Format Research e Ascom, attesa riduzione dei ricavi del 13%

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 03 MAR - I venti di guerra bruciano la ripresa economica del commercio torinese a fine 2021. La fiducia è crollata a causa dell'abnorme aumento delle bollette energetiche e dei costi dei fornitori e della riduzione dei consumi anche con i saldi. A causa dello scoppio della guerra le imprese del terziario della provincia di Torino si attendono una riduzione di ricavi del 13% e il loro indice di fiducia circa le previsioni 2022 scende dal 41% al 17%. E' quanto emerge dall'indagine congiunturale effettuata da Format Research per conto di Ascom di Torino e Provincia.
    "Dovevamo, come di consueto, presentare i dati dell'ultimo trimestre 2021 che riportavano buoni segnali di ripresa - spiega Pierluigi Ascani, presidente di Format Research - ma poi abbiamo ritenuto poco sensato farlo senza riascoltare le imprese alla luce degli ultimi rincari e dell'inizio della guerra in Ucraina, che sta cambiando gli orizzonti economici". Così abbiamo intervistato di nuovo 400 delle 800 imprese sentite in pima battuta. Il 37% delle aziende che che avevano programmato investimenti ci ha rinunciato e molte lamentano difficoltà nell'accesso al credito bancario".
    Il presidente e il direttore di Ascom Confcommercio Torino, Maria Luisa Coppa e Carlo Alberto Carpignano hanno sottolineato come l'avvio della guerra, insieme alla ripresa dell'inflazione e la riduzione dei consumi, abbiano spazzato via la 'ripresina' dell'ultimo trimestre 2021. "Soffrono tutti i settori - dice Coppa - in primo luogo trasporti trasporti e logistica, con una previsione di -30% di ricavi, turismo con -20%, commercio no food -19%, ma anche commercio food -11%. Servono interventi emergenziali". (ANSA).
   

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