Piemonte

Covid: pre-report evidenzia progressi Piemonte

In calo tutti gli indicatori, terapia intensiva al 15,8%

Vendita mascherine Ffp2 in un supermercato a Torino

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 10 FEB - In base al pre-report settimanale di Ministero Salute -Iss sui dati pandemici, la situazione del Piemonte continua a migliorare. Nella settimana dal 31 gennaio al 6 febbraio tutti gli indicatori evidenziano la frenata della pandemia: l'Rt puntuale calcolato sulla data di inizio sintomi scende da a 0.73 a 0.54, e migliora anche l'incidenza, che passa da 1.367.10 a 819,64 casi ogni 100 mila abitanti. La percentuale di positività dei tamponi si riduce dal 24% al 19%. Migliora anche il tasso di occupazione dei posti letto di terapia intensiva, dal 18,5% al 15,8%, e quello dei posti letto ordinari, dal 29,3% al 26,4%, valori entrambi sotto la soglia di allerta.
    "Abbiamo numeri in costante e netto miglioramento - commenta il governatore Alberto Cirio - da domani potremo finalmente togliere le mascherine all'aperto (come nel resto d'Italia,, ndr) e tutto questo è merito dei vaccini". Per cui, esorta il presidente insieme all'assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi, "continuiamo a essere responsabili e vacciniamoci".
    Nell'ultima giornata si è registrato un ulteriore calo di 86 ricoveri Covid, 3 in terapia intensiva e 83 negli altri reparti.
    In diminuzione anche i morti, 10, di cui uno relativo a oggi, e i contagi, 4.027 su 49.511 tamponi, con un tasso di positività dell'8.1%. Il totale dei ricoverati in terapia intensiva scende a 99, e nei reparti ordinari il numero cala a 1.794.
    I medici ospedalieri però accusano sempre più stanchezza e diffondono un'indagine della Federazione Cimo-Fesmed in base alla quale "in Piemonte quasi il 72% dei medici ospedalieri sta pagando il forte stress accumulato nei due anni di Covid, con ricadute sul lavoro e la vita famigliare".
    Intanto la Regione oggi ha messo a segno 15.392 vaccinazioni, in totale dall'inizio della campagna sono state così somministrate 9 milioni e 433.767 dosi. E l'Aifa si è portata avanti, spiegando che in Italia ci sarà anche il quarto vaccino, che "non sarà una 4/a dose ma un richiamo, speriamo annuale", con il quale "dovremo fraternizzare". (ANSA).
   

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