(ANSA) - TORINO, 08 FEB - La siccità sta cambiando l'habitat
nelle Aree protette del Po piemontese.
Le specie più fragili o più legate all'abbondanza d'acqua
soccombono o rallentano la riproduzione, piante e animali
autoctoni e di pregio ambientale lasciano il posto alle specie
esotiche. Lo rivela il monitoraggio condotto dall'ente parco.
Tra gli animali la siccità e il cambiamento dei cicli
stagionali mettono sotto forte stress gli anfibi, per natura
legati alle aree umide: nell'area del Meisino, nel territorio di
Torino, lo scorso anno la natalità è stata pari a zero. E
progetti di ripopolamento, come quello dedicato al pelobate
fosco insubrico, noto anche come 'rospo della vanga', devono
segnare il passo: a causa della scarsità d'acqua la stagione
riproduttiva è fortemente ridotta. Si aggrava la moria di pesci:
la siccità sta decimando specie autoctone quali lo scazzone, la
trota marmorata e la lasca, a vantaggio delle specie esotiche
più adattabili, tra le quali il pesce siluro e il cobite
asiatico. Muoiono le querce, un fenomeno diffuso in molte che di
anno in anno si sta intensificando; patiscono gli ontani neri
abituati ad affondare le radici nell'acqua, gli subentrano
frassini e altre specie frugali.
Ne approfittano le specie esotiche: nel parco naturale della
collina di Superga, ad esempio, si stanno diffondendo le palme.
Anche le attività di riforestazione devono essere adattate
ai cambiamenti. l'Ente-Parco sta puntando sulla messa a dimora
di specie più resistenti come l'orniello o il cerro (Quercus
cerris), meno bisognose di acqua. I prossimi monitoraggi
dell'ente parco si terranno tra marzo e giugno (ANSA).
Siccità cambia habitat parco del Po, addio anfibi e ontani
Nell'area protetta piemontese moria di pesci autoctoni