Piemonte

Prezzi verdura alle stelle e molti produttori rischiano stop

Confagricoltura, rincari materie prime ed energia insostenibili

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 07 FEB - I prezzi contrattati con i grossisti non riescono a coprire i fortissimi rincari di fertilizzanti ed energia e così molti produttori di frutta e verdura rischiano di dovere abbandonare l'attività. E' lo scenario descritto da Confagricoltura Piemonte, partendo dai listini del Caat (Centro agro alimentare di Torino): un anno fa in questo periodo i cavolfiori bianchi costavano all'ingrosso 90 centesimi al chilo, oggi sono quotati 1,30 euro; le zucchine valevano 1,60 euro, oggi sono a 2,65 euro. L'aumento più consistente, complici le gelate, è quello dei finocchi, passati da 45 centesimi al chilo a 2,30 euro.
    In questo inverno c'è un elemento in più che incide sui prezzi. "Da un anno a questa parte il costo dei fertilizzanti azotati è aumentato mediamente del 290% - spiega Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte - il gas metano utilizzato per il riscaldamento delle serre di oltre il 600%".
    "I consumatori pagano di più la verdura, ma ciò nonostante gli orticoltori sono in grande difficoltà, perché con le contrattazioni all'ingrosso non riescono a recuperare i maggiori costi che sostengono - chiarisce Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemonte - e se non si interverrà per stabilizzare i costi energetici molte aziende saranno costrette ad abbandonare la produzione, riducendo la disponibilità dell'offerta. Per questo è necessario - aggiunge Zuccaro - che nell'ambito della filiera ciascuno faccia la propria parte, evitando di penalizzare esclusivamente il settore della produzione primaria, per evitare di far crescere la dipendenza dall'estero e peggiorare i conti della bilancia commerciale del nostro Paese". (ANSA).
   

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