Piemonte

Monopattini e bici sotto i portici, è allarme a Torino

.Massè, più traumi da incidenti. Studio legale afffronta materia

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 16 LUG - Monopattini e biciclette senza regole a tutta velocità sotto i portici. E gli incidenti aumentano. È l'allarme lanciato a Torino da via Sacchi, dove davanti alla storica pasticceria 'Pfatisch', a pochi passi da Porta Nuova, si sono ritrovati il professore Alessandro Massè, direttore di ortopedia al CTO, il medico legale Andrea De Nicolò e l'ingegnere Roberto Bergantin perito della Procura, in un incontro promosso dallo studio di avvocati 'Ambrosio e Commodo' sui rischi procurati dai due simboli della mobilità leggera.
    "Da alcuni mesi - dice Francesco Ciocatto titolare di Pfatisch - il problema si è ingigantito. Passano a tutta velocità e assistiamo a continui incidenti, con il rischio soprattutto per i bambini".
    Nonostante la vicina pista ciclabile il porticato resta il percorso preferito, come se non ci fossero divieti. "Registriamo - evidenzia Massè - un aumentato di traumi sia da cadute che da investimenti, che possono portare, se la vittima è anziana, a danni gravi se non addirittura permanenti. I traumi maggiori sono ai polsi e gomiti ma dobbiamo affrontare anche fratture massiccio facciale." Molto pericolosa è "l'alta velocità dei rider che continuamente passano di qui, ad ogni ora".
    Gli avvocati Renato e Ludovica Ambrosio si stanno interessando alla materia e hanno rilevato "un vuoto nella normativa" in particolare per quanto riguarda i monopattini.
    "L'unica presente - spiega Ludovica Ambrosio - è quella nel mille proroghe in cui vengono equiparati alle bici. Infatti i proprietari dei mezzi non sono tenuti ad assicurare i veicoli che non hanno targa e sono anonimi. Solo le società di sharing sono obbligati ad essere assicurati. I privati no". "Ci stiamo occupando degli incidenti in sede risarcitoria, perché non è accettabile che questi eventi avvengano sotto i portici, luoghi che dovrebbe essere sicuri, dove è vietato passare con i mezzi", conclude Renato Ambrosio. (ANSA).
   

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