Piemonte

Filatoio di Caraglio riapre, fatica delle donne di filanda

L'opera dell'artista Silvia Beccaria sarà inaugurata il 22/5

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 18 MAG - Un filo rosso che si dipana su una installazione trasparente e si proietta sul muro, un intreccio che ricama brani di antiche ballate popolari cantate da donne.
    Con l'installazione Unfildivoce il Filatoio di Caraglio riapre al pubblico dopo il lungo lockdown. L'opera della torinese Silvia Beccaria, presentata dal gallerista Riccardo Costantini, sarà inaugurata sabato 22 maggio, negli spazi museali, alla presenza dell'artista. L'accesso sarà consentito a un massimo di 15 persone per volta e su prenotazione, con visite guidate dalle 12 fino alle 19. In un contesto ideale, la suggestiva ed emozionante installazione vuole dar voce a centinaia di donne che nella prima metà del Novecento lavoravano nelle filande e cantavano per meglio sopportare la fatica e per esorcizzare la miseria della loro condizione.
    "L' intreccio - spiega Claudia Migliore - è la peculiarità di Silvia, che riesce con grande manualità a scrivere parole che appartengono ad un canto del passato. Il filo rosso è il giusto legame per unire in modo indissolubile la sua opera. Il rosso non rappresenta solo il sacrificio delle donne lavoratrici in filanda, ma è anche il colore della non violenza contro le donne, tutte. La materia, impalpabile, utilizzata dall'artista ci trasporta in un mondo lontano, ma ci avvolge e ci abbraccia e in questo abbraccio riusciamo a leggere le parole scritte da Silvia. Sono canzoni di donne al lavoro, un canto plurale di voci, un coro che si innalza e ci esorta a non dimenticare".
    Le attività del Filatoio sono sostenute dalla Fondazione Compagnia di San Paolo e dal Comune di Caraglio, con il contributo della Fondazione Crc, Fondazione Crt e Banca di Caraglio. (ANSA).
   

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