Piemonte

A Torino lite di condominio per Partito Gay, "è omofobia"

Amministratore contro associazione dopo comparsa bandiera Lgbt+

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 06 APR - Un manifesto del Partito Gay, intenzionato a presentarsi alle prossime elezioni amministrative di Torino, fa scoppiare una lite di condominio nel capoluogo piemontese, con accuse di omofobia. "La nostra è diventata una presenza poco gradita agli altri condomini e questo perché abbiamo messo in vetrina il manifesto del Partito Gay per i diritti Lgbt+, Solidale, Ambientalista, Liberale", spiega Davide Balducci, presidente dell'associazione 'Diritti e Libertà'.
    La querelle in via Vagnone 20, nel quartiere San Donato, dove da un mese e mezzo, sotto il porticato, l'associazione è in affitto in alcuni locali "All'inizio non avevamo avuto problemi.
    Ci siamo presentati e abbiamo spiegato le attività dell'associazione". Le cose sono cambiate "quando abbiamo messo il manifesto per le prossime elezioni". Mentre per il proprietario non ci sono problemi, non altrettanto - è la ricostruzione di Balducci - "dall'amministratore del condominio che ci ha fatto sapere che il regolamento vieta di affittare spazi per lo svolgimento di attività politica e di partito - sottolinea Balducci - Ma abbiamo affittato questo spazio come associazione e non come partito". Secondo Balducci a questo clima ostile si deve anche la scomparsa della targhetta dell'associazione.
    Intanto arriva la solidarietà di Fabrizio Marrazzo, portavoce del Partito Gay: "A Torino ci presenteremo alle elezioni, che piaccia o meno a coloro che si infastidiscono per un arcobaleno.
    Questo è un attacco alla democrazia", sostiene. (ANSA).
   

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