Piemonte

Sci: Piana di Vigezzo non si ferma, impianti aperti

La Regione ci aveva assicurato l'apertura e noi abbiamo predisposto tutto, in sicurezza, per riaprire. E così lo abbiamo fatto

Redazione Ansa

Lo stop del governo non ferma lo sci alla Piana di Vigezzo, 1.720 metri nel Comune di Craveggia (Vco), nell'omonima valle Vigezzo, in alta Ossola.
    Nonostante la decisione del ministro Speranza, i gestori della stazione sciistica hanno deciso di aprire gli impianti. "Ancora venerdì la Regione ci aveva assicurato l'apertura e noi abbiamo predisposto tutto, in sicurezza, per riaprire. E così lo abbiamo fatto", dice Luca Mantovani, uno dei titolari della società che gestisce gli impianti nella valle piemontese a ridosso del Canton Ticino.

Cirio: 'mancanza di rispetto da Speranza, intervenga Draghi' - "Fuori dai palazzi romani c'è un mondo reale, fatto di persone reali che hanno assunto dipendenti, han fatto contratti, venduto skypass. Ci sono famiglie che, viste le vacanze, hanno preso ferie per portare i figli in montagna. Persone di cui il ministro Speranza ha dimostrato di non avere rispetto". E' duro il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, nel commentare lo stop della ripresa dello sci "a dodici ore dall'apertura degli impianti". Una decisione "sbagliata nei tempi", sostiene il governatore a SkyTg24. "Voglio vedere l'ordinanza del ministro Speranza come l'ultimo atto del governo Conte; non posso, non voglio vederlo come primo atto del nuovo governo Draghi, a cui mi rivolgo perché la tutela del mondo reale passi dalle parole dei mesi passati ai fatti di oggi". Il Piemonte, ricorda Cirio, "è sempre stata una regione rigorosa e prudente, certi che la tutela della vita venga prima di qualunque interesse, ma la decisione di ieri sera alle 19 è basata su dati tecnici, su numeri di contagio, che Roma aveva da mercoledì. Hanno aspettato fino a domenica a bloccare l'apertura dello sci, dopo che lo scorso 4 febbraio lo stesso Cts aveva autorizzato la ripresa. I dubbi sono legittimi, ma mi chiedo se non si poteva farlo prima, le stazioni sciistiche che avevano ancora quattro soldi li hanno spesi per la ripartenza che oggi non c'è stata. Stiamo parlando di quella che per il Piemonte è la prima azienda turistica".

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