(ANSA) - TORINO, 28 GEN - L'arcivescovo di Torino,
monsignor Cesare Nosiglia, interviene nella discussione
scaturita dopo le dichiarazioni del comandante dei vigili urbani
Emiliano Bezzon che ha invitato a non fare più elemosina ai
clochard nel centro di Torino, 'persone che spesso rifiutano un
posto nei luoghi loro offerti dalla città', e per le quali
l'elemosina sarebbe diventata una sorta di 'bancomat'.
"Bisogna cambiare paradigma - dice Nosiglia - perché la crisi
è dura e dietro ai clochard ci sono, ormai, anziani soli,
famiglie monoreddito prive di sussistenza, persone che hanno
perso lavoro e dimenticate. Tutto questo deve essere per noi una
'lezione di solidarietà'". "Solidarietà non è la moneta buttata
là mentre si prosegue il cammino sotto i portici, nessuno mette
in discussione il valore dell'elemosina, ma quel gesto da solo
non basta - aggiunge -. Occorre trovare soluzioni diverse
garantendo a tutti, clochard e no, la libertà che è il nostro
patrimonio prezioso. La tradizione di fraternità e solidarietà
della nostra città e dei santi sociali ci può indicare la
strada. La soluzione - conclude - non può essere trovata solo
nelle strutture organizzative. Il fratello che pernotta nei
cartoni di via Roma deve esser rispettato. Bisogna dare loro
speranza".
Secondo Nosiglia si deve imparare a "parlare, ascoltare,
avviare anche una piccola ma efficace relazione con loro al di
là di ogni pregiudizio". (ANSA).
Vescovo Torino 'l'elemosina ha il suo valore, ma non basta'
'Nella città dei santi sociali occorre si sappia ascoltare'