Piemonte

Tuc-Technology, al Museo dell'Automobile l'auto del futuro

Sergio Pininfarina, decideremo presto con chi andare avanti

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 11 SET - "Entro un mese decideremo con quali aziende andremo avanti. Abbiamo incontrato costruttori automobilistici di tutto il mondo, europei, americani e asiatici, interessati a capire cosa stiamo facendo, a conoscere i dettagli. Siamo orgogliosi del successo ottenuto". Ludovico Campana e Sergio Pininfarina sono soddisfatti per il debutto della versione preindustrializzata di Tuc-Technology, sviluppata sulla piattaforma elettrica Volkswagen Meb, che permette di personalizzare l'auto come una stanza vuota da arredare. E' al Museo Nazionale dell'Automobile di Torino, un luogo simbolico che unisce passato, presente e futuro del mondo dell'auto, che la tecnologia può essere vista dal vivo per la prima volta, fino a domenica, dal pubblico e dai costruttori.
    "Abbiamo fatto un'assemblea con gli investitori e incontri di business. Siamo pronti a vendere la licenza e il brevetto a più aziende", spiegano i due giovani imprenditori. "E' una tecnologia che potrà essere usata anche per i treni", aggiunge Sergio PIninfarina, figlio di Andrea e nipote di Sergio, il noto designer e costruttore torinese. Realizzata da Tuc, la società incubata in I3P - Incubatore d'imprese innovative del Politecnico di Torino, Tuc.Technology è una tecnologia che permette di unificare tutti i circuiti elettronici, software e decine di cavi destinati ciascuno ad alimentare sedili, plance, navigatore, in una logica plug and play, per creare un'auto completamente personalizzabile tramite un connettore universale, come avviene con le app di uno smartphone. La soluzione elaborata da Tuc consente di ridurre drasticamente costi e tempi di assemblaggio dei veicoli, mantenendo il rispetto delle leggi vigenti in materia di sicurezza e rendendo così Tuc.Technology una soluzione omologabile. La tecnologia pre-industrializzata di Tuc è compatibile con le piattaforme di veicoli esistenti. (ANSA).
   

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