Piemonte

Il calcio si riprende la scena, Juve-Milan senza paure

Si riparte dopo 96 giorni, commozione per il ricordo delle vittime Covid

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Redazione Ansa

 Il calcio si è ripreso la scena, anche in Italia. Il primo assaggio, la semifinale di Coppa Italia Juve-Milan, giocata all'Allianz Stadium di Torino, lo stesso dove Juve-Inter avevano fatto vivere l'8 marzo l'ultimo atto prima della lunghissima sosta, anche quella già a porte chiuse.
    Doveva essere il giorno dell'inizio degli Europei, è stato il giorno, anzi la serata del nuovo inizio, l'agognata ripresa, vissuta con emozione e curiosità, una data storica che si era temuto dovesse slittare molto più avanti.

    Juventus e Milan hanno messo fine alla lunga astinenza da pallone, in uno stadio deserto, 300 persone in tutto, solo dieci giornalisti accreditati oltre a quelli della Rai, titolare dei diritti tv della Coppa Italia. La musica ad alto volume ha riempito il silenzio del riscaldamento delle squadre, tra sguardi concentrati e sorrisi dei giocatori, felici di essere in campo a giocare sul serio dopo così tanto tempo.
    Tra un brano e l'altro di musica e i vecchi inni della Juventus diffusi dalla regia, i giocatori hanno ripreso le vecchie le abitudini. Le squadre hanno indossato maglie antirazzismo, nere quelle del Milan, con la scritta 'Black lives matter' in caratteri bianchi, i bianconeri con la scritta 'No racism', peraltro un impegno di lunga data della società , che dal 2015 collabora con l'Unesco.


    Ingresso in campo dagli spogliatoi scaglionato, come vogliono le regole del protocollo anti-Covid, prima gli arbitri, poi il Milan, infine la Juve. Sulle tribune il deserto assoluto. Prima del fischio d'inizio dell'arbitro Orsato, le luci si sono abbassate, tranne che nel cerchio di centrocampo, dove un medico, un'infermiera e un'operatrice socio-sanitaria hanno simboleggiato la strenua battaglia e l'impegno senza sosta nel'emergenza più dura del Coronavirus Sul maxischermo dell'Allianz, a ricordarlo, la scritta "Ripartiamo, grazie a voi". Nessuna stretta di mano, giocatori distanti nello schieramento pre-partita, ma poi tutto prima, senza paure.


    Fuori dallo stadio, sotto la pioggerella e in una serata fredda per essere metà giugno, solo forze dell'ordine a chiudere tutti i varchi d'accesso allo stadio, appena 5-6 tifosi 'temerari' avevano aspettato l'arrivo delle squadre: un timido applauso e parole di incoraggiamento al passaggio del pullman bianconero, uno striscione artigianale mostrato da due tifosi venuti da Bergamo 'Km d'amore'. 

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