Piemonte

Coronavirus: Dosio, carcere rischia essere lazzaretto

Attivista No Tav in cella, per detenuti disinteresse generale

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 20 MAR - "Oggi sui giornali è comparsa la notizia di due agenti delle Vallette contagiati. Di questo, da dentro, non ci arrivano né conferme né smentite". E' il testo di una lettera, datata 19 marzo, di Nicoletta Dosio, la 74enne attivista No Tav della Valle di Susa che - dopo avere rifiutato misure alternative - sta scontando una pena detentiva nell'istituto torinese. "Sulla situazione delle prigioni - prosegue Dosio - pesano il silenzio e il disinteresse generale.
    Lo stesso quotidiano che riferisce degli agenti contagiati non spreca una parola sull'angoscia dei prigionieri, sul sovraffollamento delle celle, sulla presenza di tanti malati cronici, anziani, bambini di detenuti, né sulle problematiche condizioni igieniche. Quanto al governo e al parlamento, le voci che si levano non sono certo a nostro favore: il 'giustizialismo' del ministro Bonafede fa il paio con le dichiarazioni di Salvini". "Forse - aggiunge Nicoletta Dosio - tra breve potrebbe concretizzarsi l'ipotesi funesta che sta serpeggiando tra queste mura: il carcere trasformato in un grande lazzaretto, isolato da tutto e da tutti. A questo punto qualunque decreto sarebbe tardivo". (ANSA).
   

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