Piemonte

Comital: Chiorino, ricatti inaccettabili

Assessore al lavoro, "chi investe qui rispetti nostre regole"

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 10 DIC - "L'Italia non è la Repubblica Popolare Cinese e chi viene qui ad investire rispetti le nostre regole. È un accordo inaccettabile". Così l'assessore regionale al Lavoro Elena Chiorino, oggi al tavolo di crisi sul caso Comital. Il riferimento è alle condizioni poste dalla società cinese Dingsheng per l'acquisto dell'azienda di Volpiano (Torino) subordinato all'accettazione, da parte dei sindacati, di condizioni come nessun ammortizzatore sociale, solo il 50% dei lavoratori riassunti e un piano definito "ambizioso ma dai contorni non ancora ben definiti". A nulla è valsa la richiesta delle parti sociali di dettagliarlo meglio né quella dell'assessore ai curatori fallimentari di una proroga alla procedura. "C'è un limite a tutto - attacca Chiorino - l'Italia e il Piemonte non possono accettare ricatti. Non comprendiamo né la ragione 'culturale' che impedisce agli investitori cinesi di accettare di chiedere gli ammortizzatori sociali e nemmeno il rifiuto dei curatori di una proroga.
   

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