(ANSA) - TORINO, 8 AGO - Il documento che dà via al reimpiego
della villa di Nicola Assisi, narcotrafficante arrestato l'8
luglio in Brasile dai carabinieri di Torino, è stato firmato in
quella che era l'abitazione del boss della droga.
"Essere qui - dichiara il prefetto di Torino Claudio Palomba
- dimostra che lo Stato è presente". Un segno di speranza per
don Luigi Ciotti, presidente dell'associazione Libera: "Nella
lotta alla criminalità organizzata bisogna unire il piano
repressivo e quello sociale - dice -. Aggredire tramite la
confisca il patrimonio economico delle mafie significa aggredire
la base del loro potere".
Il verbale è stato firmato anche dalla sindaca Chiara
Appendino, dal governatore Piemonte Alberto Cirio, dal direttore
dell'agenzia nazionale beni sequestrati e confiscati, prefetto
Bruno Frattasi. E ancora dal sindaco di San Giusto Canavese
Giosi Boggio, dal direttore regionale dell'agenzia del Demanio
Rita Soddu. Presente il comandante provinciale dei carabinieri,
colonnello Francesco Rizzo.
Villa boss Assisi, al via iter reimpiego
Firmato a San Giusto documento per recupero bene confiscato