Piemonte

Ordigno bellico a Torino , è necessario il 'taglio'

Proseguono le operazioni di disinnesco dell'ordigno bellico riaffiorato nei giorni scorsi

Redazione Ansa

Proseguono le operazioni di disinnesco dell'ordigno bellico riaffiorato nei giorni scorsi a Torino. Gli artificieri del 32esimo Reggimento genio guastatori dell'Esercito hanno rimosso la spoletta di coda, mentre quella "di naso", ovvero quella davanti, non si è staccata. Ora, con lo Swordfish, una fresa a freddo che spara acqua e sabbia, procederanno al taglio.
La parte posteriore dell'ordigno verrà trasportata al poligono militare di San Maurizio Canavese, dove sarà fatta esplodere. La parte anteriore sarà fatta deflagrare.

La zona compresa tra via Nizza sino all'incrocio con via Millefonti, via Garessio, via Genova e corso Spezia è stata evacuata e sono state sospese le erogazioni del gas e dell'energia elettrica; bloccate anche la circolazione ferroviaria e il traffico aereo.

Sono circa trecento i residenti nella zona al Palavela dopo essere stati allontanati dalle loro abitazioni. Nella struttura la Protezione civile ha allestito un centro d'accoglienza, dotato di assistenza e di generi di prima necessità. Una ventina i disabili trasportati dalle ambulanze della Croce Rossa.

"L'anno scorso abbiamo fatto circa 113 operazioni e 250 disinneschi". Lo ha detto il colonnello Emiliano Vigorita, comandante del 32/o Reggimento genio guastatori dell'Esercito, oggi a Torino per il disinnesco di un ordigno bellico riaffiorato nei giorni scorsi al Lingotto. "I numeri - spiega - sono sempre abbastanza alti, principalmente nelle aree che, nella Seconda Guerra Mondiale, sono state interessate dai bombardamenti. Qui l'incognita è data dallo stato di conservazione dell'ordigno. Le bombe sono fatte per esplodere e il fatto che questa sia inesplosa significa che qualcosa non ha funzionato. Bisogna capire cosa".
   

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