Piemonte

Grattacielo Piemonte, Fuksas in procura

Architetto teste a processo presunte irregolarità in subappalti

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 16 MAG - E' terminata con un aspro battibecco in aula la testimonianza dell'architetto Massimiliano Fuksas, in tribunale a Torino, al processo per la costruzione del grattacielo della regione Piemonte. Fuksas aveva risposto a lungo alle domande dei difensori dei 6 imputati senza risparmiare commenti ironici. Mentre lasciava l'aula si è avvicinato all'avvocato della Regione Piemonte (parte civile nel procedimento) dicendo a voce alta "è stata la giornata più brutta della mia vita perché non si è parlato di architettura", aggiungendo però una frase che secondo i presenti più vicini conteneva la parola "ciarlatani". Il primo a insorgere è stato l'avvocato Paolo Pacciani, poi seguito dagli altri colleghi. Fuksas ha replicato di non aver mai pronunciato la parola "ciarlatani". A interrompere la lite, condita da minacce di denunce, è stato il pubblico ministero, Francesco Pelosi, che sorridendo ha accompagnato e salutato l'archistar fuori dall'aula.

   Le vicissitudini del nuovo grattacielo - ancora in costruzione dopo anni - che a Torino dovrebbe ospitare la sede della Regione Piemonte "sono emblematiche delle difficoltà italiane", ha detto l'architetto Massimiliano Fuksas prima di deporre in tribunale come persona informata dei fatti al processo contro sei fra imprenditori e dirigenti dell'Ente per le presunte irregolarità che fra il 2011 e il 2013 accompagnarono l'affidamento di alcuni subappalti.

    Fuksas ha affermato che il suo progetto iniziale è stato profondamente modificato; secondo la procura di Torino, in effetti, furono apportate delle varianti al solo scopo di favorire delle aziende. "L'involucro - ha spiegato l'architetto - è rimasto lo stesso. Ma dove avevo previsto l'uso dell'acciaio è stato utilizzato per due terzi il cemento armato. Io avevo pensato a una struttura leggera".
   

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