Piemonte

Bimbo conteso, nuovo appello del padre

"Il tempo stringe, rischio di perderlo di nuovo"

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 30 AGO - "Cesare, mio figlio, è l'unico bambino italiano che non può venire in Italia. Lo Stato, le istituzioni, mi aiutino...". Nuovo appello di Alessandro Avenati, l'imprenditore che da anni lotta per riportare in Italia il figlio avuto dall'ex compagna Nina Kuluz, a processo a Torino per sottrazione di minore. "Il tempo stringe, rischio di perderlo di nuovo. E questa volta temo per sempre", aggiunge l'uomo. Per la legge italiana e quella croata il bimbo deve vivere con lui a Torino, dove è nato, ma la madre ha presentato l'ennesima istanza al tribunale di Spalato e l'udienza rischia di slittare a febbraio.
    "Se così fosse significherebbe un altro anno senza mio figlio", è l'allarme del padre, a cui lo scorso giugno non è stato consegnato il bambino ritrovato nei mesi scorsi dopo anni di ricerche perché mancavano l'interprete e lo psicologo.
   

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