Piemonte

Lo riconosce 29 anni dopo gli abusi e lo fa arrestare

Allenatore squadre calcio giovanili in manette ad Alessandria

Redazione Ansa

Quando lo ha visto uscire da un bar, seguito da un ragazzino, non ha avuto dubbi: quell'uomo era l'orco' che 29 anni prima aveva abusato di lui, ancora ragazzino. E lo ha denunciato, liberandosi da quel terribile ricordo e dalla paura che altri potessero subire gli stessi orrori. Sono scattate così le indagini dei carabinieri di Alessandria che hanno portato all'arresto di un 63enne, allenatore di squadre giovanili di calcio, per pedo-pornografia e atti sessuali su minori. Sequestrati nel suo appartamento foto e video inequivocabili, ma anche diari e lettere, con tanto di nomi e immagini di giovani e giovanissimi, probabili vittime delle sue attenzioni morbose.

Il compito degli uomini del tenente colonnello Giuseppe Di Fonzo è ora quello di rintracciarli e provare a ricomporre il terribile quadro che ha portato all'arresto con le pesanti accuse. Tra i video sequestrati nell'alloggio, dove i militari dell'Arma hanno trovato anche un ingente quantitativo di biancheria intima per bambini, scatole di Viagra e diverse sim card, ci sarebbero i video amatoriali dei rapporti tra l'allenatore di calcio e i ragazzini. Prove che, unite alla denuncia, hanno fatto scattare le manette ai polsi dell'uomo, originario della provincia di Cagliari ma da tempo residente nell'Alessandrino, che per anni avrebbe abusato dei ragazzi conosciuti con la scusa del calcio. Prima la doccia insieme, poi gli inviti al cinema, i messaggini sul cellulare e gli incontri nel suo appartamento, dove lo hanno sorpreso con un giovane neppure quattordicenne, intrattenuto con i cartoni animati alla televisione mentre lui era nudo, in bagno, la biancheria in mano.

Contro l'arrestato anche la testimonianza della mamma di uno dei suoi calciatori in erba. La donna ha riferito ai carabinieri di un sms sul cellulare del figlio in cui lo invitava al cinema. Il bimbo dormiva, così a rispondergli ci aveva pensato lei: "la prossima volta si rivolga a noi genitori", ma l'uomo non si era mia più fatto vivo. Per la sua delicatezza l'indagine potrebbe passare ora alla procura distrettuale di Torino. L'allenatore di calcio è invece rinchiuso in carcere.

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