Piemonte

Torino si ferma per le vittime di Parigi

Un minuto di silenzio a mezzogiorno in uffici, scuole e ospedali

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 16 NOV - Un minuto di silenzio per le vittime degli attentati di Parigi. Torino - città d'Italia che più di altre ha toccato con mano la follia del fondamentalismo con l'attentato del Bardo in cui sono morti tre piemontesi - si è fermata a mezzogiorno in segno di solidarietà e di vicinanza con la Francia. "Torino si ferma in segno di rispetto per le tante vittime dell'attacco di Parigi e per manifestare il proprio impegno contro la barbarie e la violenza del terrorismo", si legge nel messaggio con cui il Comune annunciava il minuto di silenzio di oggi. Hanno recepito l'invito del Comune di Torino, che sabato pomeriggio era già sceso in piazza al fianco dei cittadini per dire no al terrorismo, uffici pubblici, scuole e fabbriche. Un minuto di silenzio anche in Regione Piemonte, dove la giunta guidata da Sergio Chiamparino ha interrotto i propri lavori per unirsi ai dipendenti nel cortile degli uffici di piazza Castello. Bandiere a mezz'asta anche all'ospedale Molinette, il più grande del Piemonte, dove a mezzogiorno medici e infermieri si sono radunati in cortile. Hanno osservato il minuto di silenzio anche i dipendenti di tutti gli uffici della Cgil e i commercianti che aderiscono all'Ascom.

Anche il Consiglio regionale del Piemonte ha osservato alle 12 un minuto di silenzio per le vittime della strage di Parigi. "Come rappresentante delle istituzioni - ha affermato poco prima in una conferenza stampa il presidente del Consiglio regionale Mauro Laus - dobbiamo impegnarci per garantire la laicità del Paese. E' questa la più alta forma di protezione anche della libertà religiosa. Noi dobbiamo difendere questo straordinario valore, ogni giorno in cui mi sarà data la possibilità io andrò fisicamente a occupare lo spazio che oggi è occupato dall'odio e dal disprezzo, per creare uno spazio del rispetto. Tutte le forme violenza di cui siamo stati testimoni sono accumunati da una stessa matrice: l'odio e il non rispetto dell'altro". "I rappresentanti delle istituzioni e i cittadini - ha aggiunto - devono avere la consapevolezza che il mondo cambia se ognuno di noi si impegna per occupare lo spazio che oggi è lasciato all'odio e al disprezzo".

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