Piemonte

Mattarella: 'Italia non si rassegna, superare le difficoltà'

Il capo dello Stato al Salone del Libro: "Talvolta in Italia c'è eccesso di pessimismo"

Redazione Ansa

No all'eccessivo pessimismo: l'Italia deve guardare al futuro e non rassegnarsi per riuscire a ripartire. E' il messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha inaugurato il Salone del Libro a Torino. Il presidente è tornato anche a manifestare la sua vicinanza ai cittadini con un concetto ribadito fin dal suo primo, asciutto messaggio.

No a eccessivo pessimismo, guardare a futuro per ripartenza - Talvolta - ha evidenziato il presidente - in Italia c'è "un eccesso di pessimismo" ma bisogna volgere "il nostro sguardo al futuro" per dare una "ripartenza" all'Italia. Il presidente ha detto che "anche l'Expo è una grande occasione per il Paese". "Il futuro - ha detto - è nelle nostre mani: il mio augurio al Salone del libro è l'augurio all'Italia che vuole dire la sua, che vuole promuovere il bene comune, che non si rassegna alle difficoltà ma ha in animo di superarle". 

Non lasciare soli cittadini - "Avvertiamo rischi di un individualismo che disgrega", ha detto il capo dello Stato: manca la mediazione dei corpi intermedi e "il cittadino si ritrova solo davanti alle istituzioni. A questi pericoli di solitudine dobbiamo reagire".  Parlando di un male della nostra epoca, "la solitudine di massa", il presidente Mattarella ha spiegato che si avverte "il rischio di un individualismo che disgrega le reti di comunità di una rottura del patto generazionale, di una contrazione dei corpi intermedi così che il cittadino, o il consumatore, si ritrovino soli davanti alle istituzioni, al mercato alle reti di comunicazione". E per il capo dello Stato, è proprio "a questa solitudine che dobbiamo reagire. Dobbiamo impedire che si rompano le maglie della comunità". Bisogna vedere, ha detto ancora il capo dello Stato, "come allargare gli spazi di libertà" perché "se all'idea di libertà i diritti non sono legati ai doveri, le opportunità alla responsabilità, non avremo più giustizia".

I libri e la crisi -  "La crisi - ha osservato - non ha risparmiato libri e carta stampata. Ci sono tanti segni meno e tanti posti persi" ma nel contempo crescono "nuove professionalità e nuovi spazi si aprono". "Trovo sempre più giusto associare i libri alla libertà: più libri più liberi". "Quanti regimi autoritari - ha aggiunto - hanno fatto roghi di libri per reprimere la libertà e stringere le catene sugli uomini!". Bene ha fatto l'Italia, ha detto, "a partire dalla legge di stabilità 2015, che ha portato l'Iva per gli e-book, i libri elettronici, al 4% come per i libri di carta". Mattarella ha auspicato che questa diventi in Europa "una regola condivisa, e comunque, che questa regola non venga ostacolata". Il diritto d'autore, soprattutto oggi nel mondo di internet, "merita una tutela più attenta di quanto non siamo capaci di garantire".

 

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