Piemonte

No Tav: 4 condannati per attacco al cantiere, assolti per terrorismo. Bloccata l'autostrada del Frejus

Alla lettura del dispositivo decine di simpatizzanti e attivisti No Tav presenti in aula bunker hanno urlato "libertà" e anche "buffoni"

Redazione Ansa

Una ventina di No Tav incappucciati hanno bloccato l'autostrada Torino-Frejus all'altezza della galleria di Giaglione, in direzione Francia, dopo l'assoluzione dei loro quattro compagni dall'accusa di terrorismo. Hanno srotolato uno striscione. Per il traffico uscita obbligatoria a Susa. Sul posto la polizia.

Quattro condanne a tre anni e sei mesi sono state inflitti per l'attacco al cantiere di Chiomonte del Tav del 14 maggio 2013. La Corte d'Assise ha però assolto gli imputati dall'accusa di terrorismo.

Alla lettura del dispositivo decine di simpatizzanti e attivisti No Tav presenti in aula bunker hanno urlato "libertà" e anche "buffoni". Una donna ha urlato "terroristi siete voi".

I quattro imputati sono stati giudicati colpevoli di porto d'armi da guerra (in relazione all'uso di molotov), danneggiamento seguito da incendio e violenza a pubblico ufficiale. La Corte d'Assise presieduta da Pietro Capello ha però sancito che il reato di terrorismo contestato dalla procura "non sussiste". Delle parti civili solo Ltf ha ottenuto il diritto a un indennizzo, che è stato negato all'Avvocatura dello Stato e a un sindacato di polizia che si era costituito parte civile.

"L'accusa di terrorismo era manifestamente infondata. E' una vittoria su tutta la linea". Così l'avvocato Claudio Novaro, legale dei quattro imputati. "Era la pena che auspicavamo - ha aggiunto Novaro -. Avevo detto ai miei clienti che sotto i 4 anni sarebbe stata una vittoria".

Abbracci e lacrime tra i quattro No Tav alla lettura della sentenza. Prima di lasciare la cella dell'aula bunker, i quattro hanno stretto a lungo le mani dell'avvocato Claudio Novaro, che ha capeggiato il pool dei legali difensori.

"Questa sentenza è uno schiaffo alla Procura di Torino e a questi Pm, che usano la giustizia come grimaldello per difendere i poteri forti". Nicoletta Dosio, tra i leader del movimento No Tav

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