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Cartella clinica elettronica con intelligenza artificiale

Verrà realizzata alla Pediatria del San Matteo di Pavia

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 26 MAG - Una cartella clinica elettronica che permetterà di migliorare la qualità dell'assistenza fornita ai pazienti neonatali e pediatrici, in particolare a quelli che necessitano di cure intensive o trattamenti complessi di tipo sub-intensivo, supportando, al contempo, medici e infermieri nel loro lavoro quotidiano.
    A realizzarla sarà Natea, startup specializzata nell'applicazione dell'intelligenza artificiale ai sistemi informativi nel campo della neonatologia, della terapia intensiva neonatale, della pediatria e dell'oncologia pediatrica, che ha vinto una gara per lo sviluppo di un software al Policlinico San Matteo di Pavia. Tra le funzioni integrate nella cartella clinica elettronica, vi sarà "l'applicazione dell'intelligenza artificiale per prevenire gli errori e supportare i processi decisionali e la comunicazione tra gli operatori sanitari - si legge in una nota -, nonché funzionalità dedicate alla ricerca scientifica per agevolare la gestione dei pazienti coinvolti in protocolli di trattamento e ricerca. I miglioramenti porteranno allo sviluppo di una seconda fase, con algoritmi predittivi sulla criticità del bambino e un sistema di supporto decisionale clinico per la prescrizione e somministrazione di farmaci. Questo incarico - si afferma - rappresenta un'importante opportunità per tutti i reparti neonatali e pediatrici coinvolti e, in particolare, per quelli ad alta complessità come la Terapia Intensiva Neonatale e la Sezione Trapianto di Cellule Staminali Emopoietiche dell'Oncoematologia Pediatrica".
    Attraverso la cartella clinica elettronica "sarà possibile consultare in tempo reale protocolli clinici aggiornati, schede farmacologiche e accedere immediatamente a esami ematochimici e strumentali, nonché ai parametri vitali dei pazienti. Inoltre, il controllo attivo dell'intero processo terapeutico, dalla prescrizione alla somministrazione, permetterà di ridurre il rischio di errori terapeutici legati al fattore umano". (ANSA).
   

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