(ANSA) - TORINO, 15 OTT - L'intelligenza artificiale (AI)
entra in cardiologia all'ospedale Molinette. Su impulso degli
specialisti del presidio sanitario torinese è stata sviluppata
un'applicazione innovativa che potrà prevedere chi avrà ancora
aritmie dopo un intervento di ablazione della fibrillazione
atriale. I risultati dello studio sono stati pubblicati su
Europace, una prestigiosa rivista di settore.
"La fibrillazione atriale - spiegano alla Città della Salute
- è la più comune aritmia cardiaca, la cui frequenza continua ad
aumentare; colpisce una persona ogni 20 a 60 anni ed una ogni 10
dopo i 70 anni. Oltre ai farmaci, sempre più spesso si propone
oggi un intervento di ablazione, che non sempre però, e in
particolare in pazienti con cuore 'affaticato', abolisce
efficacemente l'aritmia. Prevedere la probabilità di successo
dell'operazione consentirebbe di eseguire la procedura nei
candidati con ottima probabilità di riuscita ed evitarla in
quelli in cui la previsione sia bassa. Purtroppo non esistono al
momento metodi affidabili per prevedere il successo
dell'ablazione. Per questo i cardiologi dell'ospedale Molinette
hanno pensato di rivolgersi all'Intelligenza artificiale, uno
strumento che in campo sanitario sta dimostrando di poter
efficacemente aiutare il medico nella scelta della strategia
migliore per il paziente". L'applicazione porta la firma della
Cardiologia universitaria dell'ospedale Molinette, diretta da
Gaetano Maria De Ferrari.
"Siamo estremamente soddisfatti - dice Matteo Anselmino,
aritmologo dell'ospedale Molinette e coordinatore dello studio -
di questo importante risultato. Ringraziamo la Società Europea
di Cardiologia e tutti i colleghi dei Centri aritmologici
europei coinvolti, con i quali abbiamo collaborato in questi
lunghi mesi di lavoro". "Ci auguriamo che questo strumento -
dice Andrea Saglietto, progettista del sistema e studente del
Dottorato nazionale in Intelligenza Artificiale - possa
permettere ai cardiologi di poter ulteriormente adattare le
proprie strategie terapeutiche alle specifiche peculiarità di
ogni singolo paziente". (ANSA).
AI amica del cuore, prevede recidive delle aritmie
Lo indica uno studio italiano, condotto a Torino